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Codice della strada, divieto di guidare l’auto di tua moglie I Ti fanno una multa che ricordi tutta la vita

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Mettersi alla guida di un’auto del proprio partner è possibile ma esistono delle eccezioni. Quando subentra la regolarità ti conviene mettere a posto le carte per evitare che un banale controllo stradale si trasformi in un incubo

La nostra auto ci ha lasciati a piedi, un guasto improvviso, proprio quando ne avevamo più bisogno. Non sappiamo come fare e il meccanico non dispone neppure di un’auto sostitutiva. Fortunatamente nostra moglie ci viene incontro offrendoci la sua macchina per un po‘. La cosa è interessante, ma nella nostra mente si accavallano una serie di domande.

Il caso in cui l’auto è intestata ad un parente o membro dello stesso nucleo familiare è molto frequente. I numeri testimoniano continuamente i casi in cui la moglie guida l’auto del marito e viceversa, oppure quando i figli, non avendo un’auto propria, prendono in prestito quella intestata ad uno dei genitori, e così via.

Ovviamente ci sono altri casi in cui si guida un’auto intestata ad altri e di conseguenza bisogna preoccuparsi di qualche piccolo accorgimento per non imbattersi in spiacevoli inconvenienti.

Sull’argomento la norma che prendiamo come riferimento per chiarire ogni dubbio è l’articolo 94, comma 4-bis del Codice della Strada. Ogni volta che un soggetto diverso dal proprietario usi a titolo gratuito una vettura per più di 30 giorni, deve darne comunicazione alla motorizzazione civile ai fini dell’annotazione sul libretto di circolazione.

Guida auto non intestata: i rischi

In breve, la legge specifica che ci si può mettere al volante di una macchina intestata ad un’altra persona solo se non lo si fa per periodi lunghi e continuativi. In quest’ultimo caso infatti, se il conducente non è un familiare o un convivente, oltre i 30 giorni scatta l’obbligo di segnare il nome di quest’ultimo anche sul libretto di circolazione.

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Quando, infatti, si guida un’auto per un lungo periodo e i conducenti sono diversi dalla proprietà si rischia una multa molto salata in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, oltre al ritiro della carta di circolazione. La mancata comunicazione viene punita con una multa molto salata, da 727 a 3.629 euro ma il problema maggiore, può verificarsi in caso di sinistro.

La comunicazione deve essere fatta da chi ha in uso la vettura oppure dal proprietario munito di delega dell’utilizzatore. Quando l’utilizzatore fa la comunicazione, la motorizzazione rilascia un tagliando da attaccare sulla carta di circolazione. Ricordiamo che è richiesta anche una dichiarazione del proprietario che ha dato il mezzo in uso al terzo.