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Codice della strada, non farti beccare con l’auto in questo stato: più di 400€ di multa per chi contravviene

Se circoli così rischi grosso. (ANSA)
Se circoli così rischi grosso. (ANSA)

Quando si circola in strada bisognerebbe sempre avere l’auto integra, funzionale e con tutte le sue componenti obbligatorie a posto, ma non solo. Quando si fa qualche modifica, o si sostituisce un faro, un terminale di scarico o anche un treno di ruote, queste componenti devono essere a norma, omologate e compatibili con quanto scritto nella carta di circolazione, che è diversa per ogni veicolo.

Il tuning di un’auto può essere inteso in modi diversi in termini di modifiche. Per alcuni, il tuning consiste nel cambiare i parametri della centralina, per altri nell’aggiungere spoiler e luci allo xeno e per altri ancora nel costruire un’auto da corsa. In sostanza, il tuning consiste nel migliorare le prestazioni di un’auto che è uscita dalla linea di produzione nella stessa configurazione di milioni di auto precedenti (e successive).

In generale, le auto prodotte in serie sono realizzate in versioni relativamente semplici, il che significa che possono offrire molto di più di quanto non facciano ora. Perché? Il motivo è che l’obiettivo dei produttori non è quello di fornire un’auto che non ci si può permettere o mantenere, ma di trovare l’equilibrio ideale tra economia e prestazioni. È qui che entra in gioco il tuning. Prima di addentrarci nell’argomento, vorremmo soffermarci un po’ di più sull’aspetto finanziario. Anche se siete disposti a pagare i servizi di tuning e i ricambi, dovete tenere presente che questi componenti si usureranno più rapidamente a causa dell’aumento del carico. Oltre al potenziale aumento del consumo di carburante di cui sopra, un uso più intensivo significa anche che gli intervalli di manutenzione individuali dovranno essere ridotti. Sta a voi calcolarlo.

Le motivazioni, le aspettative, i desideri e le decisioni di ognuno sono diversi. Lo stesso vale per il grado di complessità e il costo del tuning. In questa serie di articoli sul tuning, il nostro lettore target non corrisponde a un profilo particolare. I nostri lettori sono “guerrieri urbani”, appassionati e piloti. Cercheremo di capire quale livello di tuning si adatta a questi profili.

Il tuning è un hobby impegnativo e costoso. Può costare tempo, denaro o, in casi estremi, persino la vita. Quindi, fate molta attenzione e assicuratevi di raccogliere tutte le informazioni necessarie sulle qualifiche e sull’esperienza della persona a cui state per affidare questo difficile compito. Ma in Italia è permesso?

Tuning auto: non modificare così, rischi grosso

Il tuning è una pratica molto in voga in tutto il mondo, soprattutto in Nord America, Giappone e nord Europa. In Italia non ha mai preso molto piede, anche se c’è una folta schiera di appassionati che vi si dedica nonostante tutto.

Se circoli con l'auto modificata così rischi grosso. (ANSA)
Se circoli con l’auto modificata così rischi grosso. (ANSA)

Ma come mai in Italia il tuning non va come in altri paesi? Il motivo è semplice: le norme del nostro Codice della Strada sono molto stringenti e non lasciano praticamente spazio di manovra ai tuner. Minigonne, assetti super ribassati, neon sotto l’auto…sono tutte modifiche proibite dal Codice della Strada. Basti pensare che per qualsiasi modifica al veicolo che non è prevista nella carta di circolazione bisogna richiedere un’omologazione presso le officine della Motorizzazione. In alternativa si possono montare dei pezzi già omologati, che tuttavia non possono in alcun modo potenziare le prestazioni del veicolo.

Se si viene fermati a un posto di blocco o di controllo con delle modifiche non previste nella carta di circolazione o che mettono a repentaglio la sicurezza di chi guida il veicolo, dei passeggeri e di tutti gli altri su strada, o che violano il CdS, si rischia una multa di 422 euro e il ritiro della carta di circolazione.