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Nuovo marchingegno sconosciuto nelle strade, se lo vedi devi stare attento: arrivano multe a raffica

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Alcuni autovelox negli anni si sono guadagnati il soprannome di “killer” per aver inondato con raffiche di multe su alcuni specifici tratti di strada

L’autovelox è un sistema che permette di rilevare la velocità di un’automobile. Generalmente questi sistemi di rilevamento di velocità possono essere fissi o mobili e si basano su speciali fotocellule in grado di calcolare la velocità dei veicoli e segnalare le infrazioni.

L’uso degli autovelox, da parte della polizia, è possibile solo nel rispetto di una serie di paletti: ad esempio, in città, gli autovelox fissi, quelli, cioè, che operano automaticamente, senza la postazione della polizia, non sono consentiti ovunque, ma solo in determinati tratti di strada.

Per essere in linea con le norme vigenti, inoltre, gli autovelox devono essere presegnalati con un cartello con cui si avvisano i conducenti della presenza del rilevatore di controllo elettronico della velocità. Inoltre tutti i dispositivi elettronici adibiti a questo compito, devono rispettare le revisioni periodiche, le tarature e le omologazioni previste per legge.

Per gli autovelox fissi che operano senza la presenza della polizia, in modalità del tutto automatica è necessario che l’uso sulle strade urbane a scorrimento sia autorizzato dal Prefetto con apposito decreto.

L’autovelox “killer”

Nei mesi scorsi si sono susseguite le polemiche ma anche le denunce e i ricorsi che hanno riguardato l’autovelox di Pai al Comune di Torri del Benàco, sulla sponda veronese del lago di Garda. Il famigerato autovelox cera diventato una sorta di leggenda per la quantità spropositata di multe appioppate agli automobilisti di passaggio.

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Infatti, è stato posizionato in pieno centro urbano creando parecchi grattacapi agli automobilisti della zona. Il rettilineo con vista Lago di Garda invoglia i portatori dei mezzi motorizzati a non rallentare. Per questo motivo molti non si accorgono delle segnalazioni e continuano a spingere sull’acceleratore, nonostante il limite di velocità sia fissato a 50 km/h.

Chi è stato multato, anche a più riprese, si è trovato un conto di multe da pagare di migliaia di euro, e in questi giorni, a distanza di oltre un anno, si è visto recapitare ulteriori verbali da 305 euro aggiuntivi per ogni multa già pagata, ma che è stata saldata senza aver allegato la copia della patente di chi era alla guida. Nel merito, vi sarebbero ancora centinaia di ricorsi sulla scrivania del Giudice di Pace di Verona e una spada di Damocle di una possibile azione legale collettiva dei multati contro il Comune.