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Logo Ferrari: la storia incredibile della nascita del cavallino rampante

Logo Ferrari
Logo Ferrari (Adobestock) – Solomotori.it

Sono in pochi a conoscerla, ma è comunque affascinante e piuttosto commovente. Ecco l’incredibile storia del logo Ferrari.

Uno dei marchi italiani più conosciuti e rispettati in Italia è senza dubbio quello di Ferrari. La storica casa automobilistica italiana, oltre alla conosciutissima scuderia di Formula 1, è entrata nel cuore degli appassionati di motori e non.

Questo per via dei meravigliosi modelli che fin dal 1939, anno di nascita dell’azienda di Maranello, hanno fatto la storia dell’automotive e delle vetture sportive. Basti pensare alla meravigliosa Ferrari 458, entrata nella storia come modello Ferrari più venduto in assoluto.

Ma un’altra curiosità davvero interessanti di questa azienda è sicuramente il logo. Lo storico cavallino rampante è infatti il segno distintivo di questa casa automobilistica. Ma la storia che ha visto la sua scelta è ancora più iconica.

Com’è nato il logo Ferrari

Il logo Ferrari si deve ad un aviatore dell’aeronautica italiana. Si tratta di Francesco Baracca, nato a Lugo (in provincia di Ravenna). Baracca fu uno dei primi aviatori italiani a diventare “un asso dei cieli”, ovvero un pilota che riesce nell’impresa di abbattere almeno cinque aerei nemici.

L’uomo scelse così per il suo aereo un cavallo, ovvero lo stemma di Stoccarda presente sul quinto aereo nemico abbattuto. Fu la madre di Baracca, la contessa Paolina Baracca, a scegliere di cedere quel glorioso stemma alla famiglia Ferrari.

Com'è nato il logo Ferrari
Auto con logo Ferrari (Adobestock) – Solomotori.it

La cessione dello stemma

Fu il 1923 quando la contessa Baracca decise di donare ad Enzo Ferrari lo stemma del cavallino rampante. All’ora il patron Ferrari era un pilota Alfa Romeo, fresco vincitore della prima edizione del Gran premio del Circuito del Savio.

Lo stesso Enzo Ferrari racconta che, a seguito della vittoria nel 1923, conobbe il conte Enrico Baracca, il padre dell’aviatore. In seguito conobbe la madre dell’aviatore, appunto la contessa Paolina. “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo – raccontava Enzo Ferrari – le porterà fortuna”.

Fu quello scambio simbolico, ma davvero ricco di significato, che sugellò l’inizio di una delle storie automobilistiche più belle mai avvenute.