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Nuovo modello di autovelox, non li vedi più e ti prendono sempre: raffica di multe | Ecco come difenderti

Telelaser - contravvenzione
Telelaser – contravvenzione: la contestazione può avvenire sul posto o anche essere spedita al domicilio.
Il telelaser è uno strumento avanzato per la rilevazione della velocità che permette agli agenti di calcolare la velocità di un veicolo a grande distanza. L’automobilista non ha quindi il tempo di rallentare e la multa è quasi assicurata. Come difendersi?

Innanzitutto due parole sul telelaser. Questo strumento per misurare la velocità ha fatto una strage di multe quando è stato introdotto circa una ventina di anni fa in Italia. Era nuovo e nessuno sospettava la sua esistenza. A differenza del classico autovelox che rileva la velocità della vettura nel punto in linea esatto in cui è posizionato, il telelaser è in grado di rilevare la velocità dei veicolo a grande distanza e mentre procedono verso il punto in cui è posizionato.

Questo non lascia scampo agli automobilisti perché non si rendono nemmeno conto di essere stati pizzicati nel momento in cui la propria vettura viaggia oltre i limiti di velocità, e a quel punto rallentare è ormai inutile perché troppo tardi.

Ma come funziona esattamente? In pratica, come dice la parola stessa, il congegno spara un raggio laser, assolutamente non rischioso per gli occhi del conducente. Il dispositivo calcola il tempo che impiega il laser a incontrare l’ostacolo e da lì, in base allo spostamento nel tempo, calcola  quanto si muove velocemente l’autovettura. Basta qualche frazione di secondo per avere una misurazione. Quest’ultima può essere eseguita fino a 600 metri di distanza, quindi è praticamente impossibile accorgersi della postazione perché fuori dal campo visivo.

Multa con telelaser: ecco quando è illegittima

Quando fu introdotto, gli automobilisti erano un po’ spaesati. Molti rimanevano interdetti e subivano le conseguenze, ma altri sapevano bene i propri diritti, in particolare il fatto che una infrazione di velocità dovesse essere documentata con una prova fotografica.

I primi modelli (lti 20-20) erano sprovvisti di un sistema in grado di scattare foto, quindi la soluzione scelta dalle forze dell’ordine era quella di contestare immediatamente l’infrazione, ma come? Una volta rilevato l’eccesso di velocità a grande distanza, gli agenti si piazzavano in strada intimando l’alt, avendo già in mano la prova della rilevazione sul telelaser. Ma qui bisognava farsi furbi: chi assicura che quella rilevazione corrisponde al nostro veicolo e non a una rilevazione precedente? Non sorprende allora che sono iniziati a fioccare i ricorsi una volta che si è iniziata a spargere la voce della falla nella contestazione.

A questo punto è dovuta intervenire la Corte di Cassazione, che ha disposto l’aggiornamento tecnico dei dispositivi. Arriva quindi il telelaser ultralyte, in grado di scattare la foto al veicolo che commette l’eccesso di velocità. Si tratta di uno strumento evoluto e stavolta senza falle giuridiche, in grado di essere posizionato su strade urbane, extraurbane e anche in autostrada, a patto che sia posizionato in un punto ben visibile e segnalato preventivamente.

Quindi, ricapitolando, quando è valida la multa fatta? Adesso è valida anche nelle seguenti condizioni:

-se il telelaser non rilascia la fotografia che documenta il mezzo oggetto dell’accertamento
-non è fornito il numero di matricola dello strumento utilizzato per il rilievo;
-lo strumento non è omologato.

Ma c’è una via d’uscita. Una recente delibera della Corte Costituzionale  (18 giugno 2015) ha dichiarato illegittimo l’articolo 45 comma 6 del CdS. I dispositivi telelaser devono essere sottoposti a revisione e taratura periodica. Poiché molti comuni si trovano in situazioni finanziarie non proprio rosee, evitano questo esborso, ma aprono la strada a eventuali ricorsi che il Giudice di Pace accoglierebbe senza troppe difficoltà.