Auto sotto il sole, non usare più l’aria condizionata: con questo metodo la rinfreschi in 1 minuto | Non costa nulla
Quando la temperatura ambiente, all’ombra, è di 40 gradi o più, appare chiaro che sotto al sole si devono aggiungere diverse decine di gradi, che vanno aumentando tanto più quanto è prolungata la permanenza sotto i raggi diretti, specialmente se è il sole delle ore centrali delle giornate, i cui raggi sono perpendicolari piuttosto che tangenti. Un ambiente chiuso in cui entrano i raggi solari, come l’abitacolo di un’auto, fa in pratica da serra: il calore all’interno aumenta e non può uscire. E questo parametro viene amplificato se la vernice dell’auto è nera o scura, visto che sappiamo bene che questi colori assorbono più radiazioni.
E allora, quando ci tocca rientrare in auto, la tentazione più grande è quella di accendere immediatamente il climatizzatore per raffreddare l’abitacolo prima di sederci e metterci in viaggio. Una tentazione comprensibile ma totalmente inutile e sbagliata, e vi spiegheremo adesso il perché.
Quando un’auto rimane parcheggiata per ora sotto il sole cocente, soprattutto se estivo, la temperatura all’interno dell’auto può sfiorare gli 80°C. Arrivano infatti testimonianze di persone che hanno riscontrato il danneggiamento di componenti elettronici proprio per il calore estremo, come schermi LCD rovinati o tasti touch non funzionanti. Immaginiamo cosa potrebbe accadere a un bambino o un cagnolino lasciato qualche minuto a queste temperature.
Accendere il climatizzatore è però uno spreco di tempo e di energia, perché non si riesce nello scopo di raffreddare velocemente l’auto. Bisogna pensare che tutto all’interno dell’auto è rovente, anche i condotti dell’aria condizionata e il volume d’aria fresca del climatizzatore non è sufficiente a smaltire tutto questo calore. Inoltre, perché il climatizzatore raggiunga la temperatura desiderata, occorrono anche fino a decine di minuti.
Come raffreddare correttamente l’auto in un attimo
La cosa da fare in questi casi è di aprire tutte le portiere e i finestrini, anche il portellone posteriore. In questo modo si attiverà uno scambio forzato d’aria anche se non c’è vento, visto che l’aria calda tende a salire e dirigersi dove c’è più fresco. Possibilmente, si può muovere l’auto e parcheggiarla per qualche minuto all’ombra per non aumentare ulteriormente il calore.
In questo modo l’abitacolo perde già una decina o più di gradi in pochi secondi ed è già possibile sedersi in auto senza rischiare conseguenze per la salute o ustioni per il contatto con le parti bollenti come sedili in pelle o col volante.
La seconda cosa da fare è, una volta essersi messi in marcia, continuare a tenere spento il climatizzatore e procedere con tutti i finestrini aperti. In questo modo si forza uno scambio d’aria creando una sorta di vento: il volume d’aria sarà importante e la temperatura interna scenderà in fretta, andando a uniformarsi velocemente con quella esterna.
Solo a questo punto è sensato accendere il climatizzatore, ma ancora senza chiudere i finestrini. Bisogna dare il tempo al compressore di comprimere il gas e generare un’aria abbastanza fredda. Inoltre, ricordiamoci che i condotti del sistema di areazione sono ancora bollenti, e ci vorranno diversi minuti prima che l’aria fredda possa rinfrescarli.
Una volta che saranno passati 5-10 minuti, ha senso chiudere i finestrini e godersi l’aria fresca dell’aria condizionata. Abbiamo raggiunto velocemente lo scopo e risparmiato un bel po’ di carburante, mentre se avessimo tenuto tutto chiuso col clima, l’auto sarebbe ancora rovente, potete crederci.