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Oki, non metterti alla guida dopo averlo preso: quello che rischi non lo sa nessuno | Non c’è da scherzare

Oki alla guida. Si può?
Oki alla guida. Si può?
Le avvertenze di molti farmaci menzionano la necessità di prestare molta attenzione alla guida durante l’assunzione, ma la correlazione tra l’azione dei farmaci e la capacità di guida è spesso sottovalutata, se non addirittura ignorata, dai più. Tuttavia, molte sostanze (e anche molte malattie) possono alterare la capacità di attenzione di chi le assume, con il rischio di valutare male le situazioni una volta al volante.

Gli effetti di distorsione dell’attenzione più marcati sono generalmente associati all’abuso di alcol e droghe illegali (marijuana, hashish, eroina, cocaina e anfetamine, ecstasy). A questa categoria appartengono i farmaci contenenti oppiacei per il trattamento del dolore cronico, che sono completamente legali ma possono sviluppare dipendenza e uno stato mentale alterato in chi li assume. Questi farmaci richiedono sempre la prescrizione del medico e contengono, tra gli altri, i principi attivi della morfina, del metadone, del tramadolo o del fentanil; lo stesso problema si pone per gli ansiolitici a base di benzodiazepine.

Farmaci alla guida. Tutta la verità

La capacità di guida può essere influenzata anche da farmaci con un marcato effetto sedativo, come gli antidepressivi e gli antipsicotici, gli antiepilettici e alcuni antistaminici usati per trattare le allergie o il vomito indotto dal movimento. L’ingestione contemporanea di alcolici potenzia gli effetti di disturbo dell’attenzione e della guida di tutte le sostanze stupefacenti e psicotrope. Anche i farmaci antinfiammatori e ipertensivi possono ridurre la capacità di guida, quindi bisogna fare molta attenzione al loro utilizzo. I segnali di allarme durante la guida sono la comparsa di sonnolenza, debolezza, vertigini e giramenti di testa, disturbi della vista o difficoltà di concentrazione. In questi casi, è sempre consigliabile interrompere la guida e consultare un medico per valutare una modifica della dose o la sostituzione del farmaco.

Uno studio recentemente pubblicato sul Journal of studies on alcohol and drugs ha analizzato i dati del National Roadside Survey (NRS) 2013-2014, condotto sulle autostrade statunitensi, per verificare quanti conducenti fossero stati informati del possibile impatto delle droghe sulla capacità di guida e sulla percezione del rischio. Il 19,7% dei 7.405 conducenti intervistati ha riferito di aver fatto uso di farmaci da prescrizione che potrebbero influire sulla capacità di guida nei due giorni precedenti il sondaggio, di cui il 78,2% con farmaci specificamente prescritti. I potenziali rischi per la guida sono stati comunicati ai pazienti – dal medico prescrittore o nel foglietto illustrativo del prodotto – soprattutto nel caso di sedativi, narcotici e inibitori della fame contenenti anfetamine (segnalati in oltre l’80% dei casi). I maggiori problemi con la capacità di guida sono stati segnalati in relazione all’uso di sonniferi (79,4%), morfina e codeina (72,6%), anfetamine per promuovere la dieta (69,8%) e rilassanti muscolari (69,6%). Una tendenza simile è stata osservata nelle percentuali che indicano la propensione a causare un incidente e la conseguente probabilità di arresto e condanna.

Oki alla guida: il rischio che si corre

In alcuni casi, la presenza di una malattia particolarmente invalidante o l’assunzione di determinati farmaci può addirittura impedire il rilascio o il rinnovo della patente di guida. Basta un attimo di distrazione per non vedere una persona che attraversa la strada, un ciclista o un semaforo rosso: l’incidente è dietro l’angolo.

L’Oki è un antinfiammatorio basato sul Ketoprofene. Normalmente non ci sono controindicazioni sul suo utilizzo prima di mettersi alla guida di auto, mezzi pubblici o macchinari, sempre a patto di non abusarne e rispettare le dosi indicate nel foglietto illustrativo.

Tuttavia, se si prendono altri farmaci insieme all’Oki le interazioni tra questi potrebbero essere indesiderate e imprevedibili, causando diversi problemi come sonnolenza, malesseri e altri stati psicofisici alterati che sono incompatibili con la guida. Per questo motivo, nel caso si assumano molti farmaci per patologie serie, è meglio consultare il proprio medico curante prima di mettersi alla guida, oppure di prendere i mezzi o di chiedere a un familiare di accompagnarci.