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Multa stratosferica se suoni il clacson: non lo sa nessuno I Autovelox che misurano il rumore, li stanno già installando

Inquinamento acustico: secondo recenti studi è causa di morte prematura e insorgenza di Alzheimer
Inquinamento acustico: secondo recenti studi è causa di morte prematura e insorgenza di Alzheimer
La tutela dell’ambiente è un tema molto battuto ultimamente. Tra effetto serra, riscaldamento globale, polveri sottili, accumulo di plastiche e quant’altro, stiamo assistendo a una vera rivoluzione nelle fonti energetiche e nei mezzi di trasporto che si basano su di esse, con l’UE che ha detto addio ai motori endotermici, con una data già fissata per la fine della commercializzazione. Ma c’è un altro tipo di inquinamento che si vuole combattere e ne parleremo in questo articolo.

Parliamo dell’inquinamento acustico. Le nostre città sono delle vere e proprie fabbriche a cielo aperto se si considera il rumore che producono ogni ora del giorno e purtroppo anche della notte. Lo sa bene chi vive in zone molto trafficate, che di notte fa fatica a prendere sonno dovendosi poi svegliare l’indomani per andare a lavorare.

Uomo suona il clacson

L’inquinamento acustico è quindi (finalmente) visto come un problema serio che va risolto o quanto meno attenuato. Associazioni ONLUS e istituzioni si stanno battendo perché l’esposizione costante a rumori forti possono arrecare danni permanenti all’udito ma non solo. Pur non generando danni seri all’udito, i rumori forti e costanti provocano l’aumento di stress e anche il calo di concentrazione, con un ovvio danno alla produttività dell’intera società se grosse masse di persone vi vengono esposte.

Sul fronte della musica prodotta da locali notturni, che spesso diventavano discoteche a cielo aperto senza nessuna regola, si è fatto molto e ora molte amministrazioni comunali controllano periodicamente il livello di decibel emessi che per legge non deve superare certe soglie, e inoltre la musica va staccata a un certo orario. La Legge Quadro 447 del 26 ottobre 1995  ha infatti fissato limiti molto precisi sui decibel consentiti in varie aree della città, anche se in definitiva era una legge difficile se non impossibile da applicare, visto che i controlli a tappeto sono difficili da applicare e si colpisce uno nel mucchio, ma il problema difficilmente viene risolto ovunque.

E allora dalla Francia arriva uno strumento altamente tecnologico deputato a questo scopo che si chiama Autorumox. Sembra un autovelox, almeno dal nome, e infatti possiamo dire che il suo funzionamento è molto simile: mentre l’autovelox misura la velocità dei mezzi, l’autorumox misura il rumore che i veicoli producono.

Autorumox: il sistema che registra multa a raffica a chi produce rumore

Non appena il rumore viene registrato a livelli di decibel superiori alla soglia, con uno o più colpi di clacson ma anche con terminali di scarico non a norma, il sistema si attiva e le telecamere possono catturare immortalare le targhe dei veicoli registrando l’infrazione, ma non solo. Il sistema innovativo permette infatti anche di registrare i volti delle persone che urlano, schiamazzano o producono in qualsiasi modo rumori non permessi e oltre la soglia di decibel consentiti, allertando le pattuglie nei pressi e potendo così contestare una violazione del CdS o del Codice Civile.

In Francia è già regolamentato e sarà in vigore nelle grandi città e nei centri storici a partire dal 2023. Il sistema dovrebbe rilevare facilmente anche rumori molesti prodotti da sirene delle ambulanze, cantieri edili e locali notturni. I nostri cugini transalpini si battono da tempo contro il rumore nelle città, sostenendo che sia una causa di morte prematura, in grado di ridurre di ben 9 mesi l’aspettativa di vita.

Il sistema eleverà una multa di 135 euro ai trasgressori, ma non è escluso che verrà implementato un modello a sanzioni variabili incrementali con inasprimento in caso di reiterazioni. La Francia del resto è molto attiva sul fronte, avendo sperimentato asfalti fonoassorbenti e barriere di vario tipo nella speranza di ridurre i rumori che arrivano nelle case. E in Italia? Da questo punto si è sempre fatto poco, e non è escluso che si approfitti per riparare adottando proprio l’Autorumox, che permetterebbe un ottimo monitoraggio senza operare spese ingenti sulle infrastrutture.