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Stretta sulle patenti in arrivo, le sanzioni saranno più severe I Ipotesi revoca a vita nel caso di alcol e droga

 

Le morti sulle strade per via dell’uso di alcol e sostanze stupefacenti alla guida è sempre più un’emergenza e i recenti tragici incidenti mortali con giovanissimi vittime coinvolte hanno generato un terremoto in Parlamento. Si stanno vagliando diversi inasprimenti senza precedenti. Vediamo di che si tratta.

L’ente che si occupa delle autostrade, Anas, ha lanciato un’indagine sulle abitudini degli automobilisti, la maggior parte di essi è convinta di rispettare almeno l’80% delle regole del CdS, mentre la colpa sarebbe sempre degli altri in caso di incidenti. Ma da una statistica emerge che appena 1 su 5 rispetta regole banali ma fondamentali come quella dell’indicare la svolta preventivamente con l’indicatore di direzione o prima di un sorpasso, e che il 10,3 % di essi utilizza in modo non consentito il cellulare alla guida (ma facendo in giro per le città ci sembrano essere molti di più).

Poi ci sono le tragiche morti causate dal mix di guida spericolata, alta velocità e sostanze alteranti. Praticamente ogni fine settimana ci sono morti sulle strade ma quello della settimana scorsa ha fatto molto scalpore e causato un terremoto tra stampa e autorità. Sono ben quattro i giovanissimi rimasti uccisi al ritorno da una festa in provincia di Perugia, avevano tra 17 e 22 anni.

Secondo le ricostruzioni, l’auto guidata dal più grande, un ventiduenne, non si sarebbe fermato all’alt dei Carabinieri, forse perché consapevole di aver bevuto e per la paura delle conseguenze come l’arresto e la perdita della patente. Ma col senno di poi era meglio fermarsi: pur riuscendo a seminare la pattuglia, che verosimilmente ha cessato l’inseguimento per non peggiorare la situazione, l’auto è uscita di strada e si è schiantata. Quattro giovani hanno perso la vita e il conducente è rimasto vivo ma è grave in ospedale. Lì è piantonato dagli agenti, sia per evitare che commetta gesti autolesionisti, che per proteggerlo dal linciaggio dei parenti delle vittime.

Come spesso accade in questi casi, sono proprio gli eventi come questi che spingono le autorità a proporre inasprimenti delle sanzioni. C’è chi parla di revoca della patente a vita, ma molti non sono d’accordo, in quanto ci sono alcune questioni deontologiche in ballo.

Le proposte di revoca a vita o 10 anni: Salvini agguerrito

In questi giorni si fa un gran chiacchierare dell’inasprimento delle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di droghe, che per la verità sono già severe. Si parla infatti di confisca del veicolo, arresto e fino a €8000 di multa nei casi più gravi, con la sospensione della patente fino a due anni e un percorso obbligatorio al SERT per riprendere la licenza. Le sanzioni, infatti, sono state inasprite più volte da quando l’illecito è diventato penale nel 2007. Ma c’è chi parla di revoca a vita della licenza di guida, Salvini è in prima linea:

Le foto dei giovani che hanno perso la vita nell’incidente che ha causato la proposta dell’inasprimento sanzioni.

“Credo che nei casi più gravi” di infrazioni al codice della strada “si possa e si debba prendere in considerazione la revoca a vita della patente”. Lo ha sottolineato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il leader della Lega aggiunge: “chi guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe è un potenziale assassino”. Poi, in questi giorni, ha ritrattato, parlando di revoca per “soli” 10 anni della patente.

Il problema è di complessa gestione perché se è vero che la patente è un mezzo che consenta agli automobilisti ubriachi di uccidere, è anche vero che l’omicidio stradale, introdotto recentemente proprio a tal scopo, non ha sortito gli effetti sperati. Ed è innegabile che molti di questi soggetti guidano nonostante la sospensione della patente. Inoltre, togliere la patente di guida a vita significa negare diversi tipi di lavoro a una persona per sempre, e questo va in conflitto con la Costituzione. Un’ipotesi alternativa e deterrente invece che punitiva, potrebbe essere l’inclusione di etilometri in ogni veicolo, in modo tale che l’auto non possa partire se il test non è negativo.

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