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Pignoramenti e fermi amministrativi, il metodo infallibile per evitarli I Se fai così e ti muovi per tempo non hai nulla da temere

E’ possibile evitare un fermo amministrativo del veicolo o un pignoramento? Scopriamo cosa sono e come muoversi in queste intricate situazioni…

Si spera sempre di non dover approfondire la questione e di non avere mai a che fare con un fermo amministrativo (peggio ancora con un pignoramento) ma è fondamentale, utile e interessante capire di cosa si tratta e come comportarsi per evitare queste azioni nei nostri confronti.

Tre metodi per evitare il fermo amministrativo: ecco quali sono
Tre metodi per evitare il fermo amministrativo: ecco quali sono

Il fermo amministrativo è in sostanza l’atto con il quale enti competenti come Comuni, Inps, Regioni o Stato (oppure le amministrazioni locali) “bloccano” un bene mobile registrato del debitore nell’ottica di recuperare le somme dovute. Due esempi? Tributi non versati o contravvenzioni non pagate…Spesso questi enti si rivolgono all’Agenzia delle Entrate per riscuotere gli importi.

Il termine tecnico è quello di “riscossione coattiva” (introdotta nel 1973) e riguarda tutti i beni mobili registrati, non solo auto quindi. Fino al pagamento del saldo dovuto o alla cancellazione del fermo, nel caso di circolazione del mezzo e di un controllo da parte delle Forze dell’Ordine, il conducente rischierà multe elevatissime (dai 776 ai 3111 euro). L’auto non potrà intanto essere rottamata o esportata, ma dovrà essere custodita in un luogo non soggetto a pubblico passaggio.

I passaggi sono questi: dopo la multa e la segnalazione del debito arriva al proprietario del mezzo una notifica tramite la cartella esattoriale, riguardante la posizione da regolarizzare. Se questo avverrà entro 60 giorni dalla notifica si potrà evitare il fermo amministrativo. In ogni caso 30 giorni prima del fermo, il debitore viene ulteriormente avvertito con un’ulteriore notifica. 

Come evitare il fermo amministrativo o pignoramento

Ci sono almeno tre modi per non arrivare al “peggio”, per evitare cioè fermo amministrativo o pignoramento. Il primo: fare ricorso e vincerlo, aggrappandosi magari ad errori formali e non di contenuto. Tale ricorso deve essere comunicato almeno 30 giorni prima tramite Pec o raccomandata A/R, ma attenzione ai destinatari: Giudice di Pace se il fermo deriva da multe non pagate, Commissione Tributaria se dipende dal mancato versamento del bollo oppure Tribunale Ordinario, sezione Lavoro, se il fermo viene richiesto per mancati pagamenti di contributi previdenziali o assistenziali.

Fermo amministrativo auto
Fermo amministrativo auto

Secondo metodo: dimostrare il carattere strumentale dell’auto. Niente fermo amministrativo per i veicoli strumentali all’attività di impresa o della professione che si esercita, oppure ancora per i veicolo utilizzati da persone diversamente abili. Bisognerà in questo caso inviare all’Agenzia delle Entrate (30 giorni prima dell’iscrizione) il modello F2 “Istanza di annullamento preavviso fermo bene strumentale” con la documentazione dell’utilizzo del mezzo.

Ultimo metodo: rateizzare le cartelle esattoriali. Nel caso un’automobilista presenti la richiesta di rateizzazione prima dell’iscrizione del fermo amministrativo, quest’ultimo non partirà. Nel caso questa richiesta arrivi dopo il fermo amministrativo il provvedimento verrà sospeso per essere cancellato solo nel caso di pagamento fino all’ultima rata.