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Patenti tolte solo per questo: controlla subito se rientri nella legge che sta facendo una carneficina

Patente di guida – solomotori.it

Al momento del rinnovo è fondamentale dimostrare di godere di uno stato psicofisico che consenta di guidare in sicurezza. Per alcune patologie è possibile, per altre invece no

Il rinnovo della patente per molti automobilisti si presenta come una mera formalità. All’approssimarsi della data di scadenza, la maggior parte dei patentati semplicemente prenota la visita medica per convalidare il rinnovo del suo permesso di guida. Non sempre però le cose vanno come sperato.

La visita medica ha l’obiettivo di verificare che la persona in possesso della patente abbia ancora tutti requisiti psicofisici in regola per mettersi al volante senza costituire un pericolo per se stessa e per gli altri. Motivo per cui, a partire dai 50 anni, i rinnovi si fanno via via più serrati e le visite più stringenti, al fine di rilevare che lo stato di salute non sia invalidato da patologie croniche che possono compromettere la sicurezza al volante.

La cadenza per il rinnovo dipende dall’età, con periodi che si accorciano man mano che passano gli anni. Ma se nel frattempo si dovesse presentare una patologia invalidante, il titolare della patente deve obbligatoriamente sottoporsi a una valutazione medica specialistica prima di poter guidare nuovamente.

Qual è il tuo reale stato di salute?

Questo implica sottoporsi a un iter terapeutico ben definito, fino a che la Commissione medica locale dell’ASL non darà di nuovo il via libera, rinnovando la patente per un periodo a discrezione. Il rinnovo sarà così subordinato non solo agli anni di età, ma alla gravità dello stato di salute. Nonostante il rinnovo diventi in questi casi più macchinoso, complicato, e anche costoso, è consigliabile evitare di omettere gli aggiornamenti sulla comparsa di patologie invalidanti. Le conseguenze potrebbero essere molto serie.

Anche se l’idea di saltare la valutazione della Commissione medica per il rinnovo della patente può sembrare allettante, autocertificare le proprie condizioni di salute in modo fraudolento è un reato. Oltre al rischio di essere scoperti, il Codice penale prevede pesanti sanzioni per chi fa “carte false” davanti a un pubblico ufficiale. Inoltre le cose si mettono ancora peggio se ci si trova coinvolti in un incidente guidando con una patologia non dichiarata. L’assicurazione infatti potrebbe rifiutarsi di coprire i danni e si rischia di pagare tutto di tasca propria.

Commissione medica locale – solomotori.it

Con quali patologie si può ottenere il rinnovo e con quali è vietato guidare

Alcuni tipi di patologie non rappresentano un vero ostacolo al rinnovo della patente, ma vanno dichiarate. Nella lista delle malattie più comuni per le quali è richiesta la visita in Commissione medica troviamo le cardiopatie, l’epilessia o altre patologie neurologiche, i disturbi della vista, il diabete mellito con picchi ipoglicemici, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Come già detto, dichiarare queste patologie non significa necessariamente perdere la patente.

Diverso invece è il caso di altre patologie che non permettono di ottenere il rinnovo della patente. Di questa categoria fanno parte alcune disfunzioni cardiovascolari gravi, come quelle che richiedono un defibrillatore, l’aneurisma dell’aorta, le cardiomiopatie strutturali ed elettriche, l’insufficienza cardiaca di classe III e IV, valvulopatie e stenosi mitraliche o aortiche di classe III e IV. Tra le altre patologie che non consentono di guidare anche le sindromi di Brugada e del QT lungo, che possono causare sincope o morte improvvisa.