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Incidente stradale, è cambiata la legge: risarcimenti da 700.000€

A seguito di un incidente si attiva la richiesta di risarcimento danni – solomotori.it

Le compagnie assicurative trovano diversi escamotage per giocare al ribasso sul risarcimento danni. Questa volta la sentenza è storica

Il risarcimento danni in caso di sinistro stradale è un tema sempre controverso e assai spinoso. Le compagnie assicurative mettono in pratica ogni genere di strategia per cercare di ritardare il più possibile i pagamenti o sottostimare i danni coperti dalla polizza.

Prima di firmare un contratto è sempre bene accertarsi preventivamente delle condizioni e delle clausole che vincolano l’assicurato a rispettare le norme imposte dell’assicurazione e di quelle che obbligano la compagnia a risarcire, tempistiche comprese.

Sono molti gli automobilisti a lamentarsi dei tempi biblici che trascorrono dalla data del sinistro a quella in cui ricevono dall’assicurazione il bonifico di avvenuto risarcimento danni. Si tratta di un tema che è stato più volte denunciato e che inizia a diventare preoccupante.

Le strategie per risarcire al ribasso

Come preoccupante è il modus operandi di molte compagnie assicurative che attraverso escamotage di tutti i tipi riescono a trovare cavilli legali per evitare di assumersi le loro responsabilità sul risarcimento danni. Alcune associazioni di categoria, come Federcarrozzieri, hanno già denunciato le pratiche poco trasparenti operate dalle compagnie. Si tratta semplicemente di tattiche che sfiorano l’illecito, volte a sottostimare i prezzi di riparazione.

Per cercare di risarcire con meno denaro possibile il legittimo assicurato, le compagnie impongono al perito di effettuare preventivi molto grossolani che non terrebbero in considerazione tutte le spese sostenute realmente dalle officine. Il risultato è un profondo disallineamento tra la stima preventivata e il prezzo reale che poi invece si ritrova a pagare l’assicurato. Questo giochetto inizia a preoccupare, perché impedisce spesso alle carrozzerie di utilizzare materiali di prima qualità, ripiegando invece su quelli più scadenti.

Nel caso l’assicurato non rispetti le condizioni imposte dalla compagnia potrebbe essere negata la copertura – solomotori.it

Quando l’assicurazione non copre i danni

Di solito, come avviene nei casi appena riportati, sono le assicurazioni a dover risarcire i loro clienti, anche se con lentezza e tentativi di limitare l’esborso di denaro. In alcune occasioni però può capitare anche il contrario. Nel caso infatti l’assicurato provochi un incidente grave sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti, sarà lui a dover pagare, perché l’assicurazione non coprirà i danni e potrà ottenere la sua rivalsa.

È noto il caso di un motociclista che in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di psicofarmaci e stupefacenti ha travolto e ucciso nel 2010 il giovane diciassettenne Lorenzo Guarnieri. Condannato in definitiva, con rito abbreviato, a 2 anni e 8 mesi di reclusione, il centauro è stato costretto a risarcire di tasca sua l’assicurazione con 700.000 euro, più 35.000 di spese legali. Nella polizza infatti era espressamente dichiarato che i danni provocati dall’assicurato per guida in stato di ebbrezza non sarebbero stati coperti, e la compagnia ha così ottenuto la sua rivalsa.