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Mercato dell’auto, allarme incentivi: In Italia non bastano

 

incentivi-mobilità-sostenibile-solomotori.it
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Un parco auto vecchio e in mano ai privati. Calo di immatricolazioni, in un periodo storico contrassegnato da un’inflazione galoppante, l’arma più efficace rimane quella degli incentivi statali e il buon governo della transizione energetica

Il settore automobilistico, sia a livello nazionale che internazionale, sta vivendo un momento molto particolare, a causa di diversi fattori che influiscono in maniera negativa sul mercato.

Il mercato dell’auto vive “tre emergenze”, ormai lo dovrebbero aver compreso tutti. Da una parte la crisi del settore, figlia della tempesta perfetta tra microchip, forniture e guerra; dall’altra l’immancabile esigenza di migliorare la sicurezza stradale e infine il percorso in atto relativo alla doverosa transizione energetica.

In Italia, in maniera particolare, si deve far fronte a una profonda crisi di mercato: secondo una ricerca portata avanti dal Centro Studi Promotor, nel 2023 le immatricolazioni di nuove auto nel nostro Paese saranno pari a 1.500.000 unità, facendo registrare un calo del 21,7% rispetto ai livelli raggiunti prima della pandemia di Covid-19.

Una quantità e una complessità di fattori che possono essere affrontati soltanto con un’efficace politica di incentivi da parte del governo. Il Governo, a cadenza abbastanza regolare, eroga bonus per incentivare l’acquisto di nuove vetture e svecchiare il parco auto.

Mercato auto: Italia a dura prova

Per il 2023 il Governo ha stanziato 630 milioni di euro per nuovi incentivi con una formula nella sostanza analoga a quella adottata nel 2022 che ha visto esaurirsi in brevissimo tempo lo stanziamento per le auto ad alimentazione tradizionale ed emissioni non superiori a 135 grammi di CO2 al chilometro e ha visto ampiamente inutilizzati gli stanziamenti per auto elettriche pure e dintorni. Secondo il Presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, gli incentivi previsti per il 2023 non sono sufficienti a risolvere il problema, al pari di quelli adottati nel corso dell’anno passato.

parco-auto-nuova-immatricolazione-solomotori.it
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Lo stanziamento, sottolinea il presidente, rischia di rimanere in gran parte inutilizzato per i vincoli che riguardano il tipo di soggetti che possono usufruirne e per il tipo di auto acquistabile con l’incentivo. Per rendere efficaci questi incentivi occorre che questi vincoli vengano eliminati e che si preveda che l’incentivo possa essere richiesto da qualsiasi soggetto e per qualsiasi auto a basso impatto“.

Per quanto riguarda le prospettive è lecito attendersi che la capacità di fornitura dell’industria automobilistica continui a migliorare nel 2023 con benefici effetti sulle vendite, ma il ritorno delle immatricolazioni a livelli normali per un mercato come quello italiano, cioè superiori a 2.000.000 di unità annue, appare ancora molto lontano.