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Patente, scatta la revisione obbligatoria: ecco da quando 

Commissione medica locale – solomotori.it

Si tratta di un provvedimento che può colpire chiunque e rivelarsi parecchio rognoso. Una volta sottoposta a revisione, lo stato della patente dipenderà dalle valutazioni della Commissione medica

Anche la nostra patente, proprio come la nostra macchina, può essere soggetta a revisione. Di solito questo è un aspetto di cui si parla poco, ma che può avere serie ripercussioni sulla possibilità o meno di continuare a guidare.

Come per ogni altra misura di tipo coercitivo, la revisione della patente si applica solo nel caso si diano le condizioni che rendono necessario imporre uno stop forzato al conducente. Si può trattare delle condizioni di salute o di una serie di fattori che obbligano le autorità a prendere questa decisione.

Come tutti sappiamo, per confermare la validità della patente, è necessario risultare nello stato psicofisico idoneo per guidare. Se il nostro stato di salute inizia a perdere qualche colpo, è possibile mettere la nostra patente a rischio.

Il responso della Commissione medica

Mettiamo che sussistano seri dubbi sulla persistenza dei requisiti psicofisici del conducente. In questo caso l’accertamento potrebbe avvenire direttamente per opera delle forze dell’ordine. Da lì si mette in moto una macchina burocratica con un iter ben definito, che ci invita a sottoporsi entro 30 giorni a una visita presso la Commissione medica locale. Da ora in poi questo organo dell’Asl sarà incaricato di verificare se si confermano o meno le condizioni per mettere sotto revisione la nostra patente. Il che non significa che sarà impossibile rinnovarla, ma che siamo sottoposti ad alcune restrizioni. 

Dalla visita della Commissione medica si possono ottenere responsi differenti: la conferma dell’idoneità, una limitazione dell’idoneità alle categorie inferiori, un’idoneità con riduzione del periodo di validità, o potremmo risultare completamente non più idonei. Quindi, se qualcuno di noi dovesse essere chiamato davanti alla Commissione prenda il discorso molto sul serio, perché è nelle mani di questa il futuro della nostra patente. A volte si può finire con la patente in stato di revisione obbligatoria temporanea per essere risultati positivi ad alcol o droghe, altre volte per soffrire di alcune malattie croniche invalidanti, come l’epilessia. Sono svariati i casi.

L’epilessia rientra tra le motivazioni alla base di una revisione della patente – solomotori.it

La revisione, un accertamento di idoneità psicofisica

In tutte queste circostanze la patente è sotto revisione perché sono venuti meno i requisiti psicofisici di idoneità per mettersi al volante, i quali saranno oggetto di valutazione da parte dei medici della Commissione. Dobbiamo sempre ricordare che questi operatori sanitari hanno l’ultima parola in merito allo stato della nostra patente e potranno decidere in forma del tutto arbitraria (si tratta di una valutazione che può variare da medico a medico) se abbiamo recuperato la condizione per guidare o meno.

Ciò può comportare di ottenere la validità solo per due o al massimo quattro anni, e con alcune restrizioni, per esempio quella di guidare solo a patto di seguire una terapia farmacologica per tenere sotto controllo le crisi. Stessa cosa per chi risulta positivo ad alcol o droghe. La Commissione metterà sotto revisione la patente consentendo di guidare per un tempo limitato, oltre il quale sarà necessario presentarsi dinanzi ai medici dopo aver superato gli accertamenti medico-tecnici per valutare lo stato di sobrietà del conducente. Questa pratica può durare mesi o in certi casi anche anni.