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Limitazione di velocità nei centri abitati | Escalation di divieti in tutta l’Italia

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Molte città in Europa e in Italia hanno optato per il limite dei 30 chilometri orari per promuovere sicurezza e tutela dell’ambiente. Per l’UE la cancellazione dei mezzi non elettrici è prevista dal 2035

Meno macchine in città, più limiti di velocità a 30 chilometri orari e una “Giornata Ue senza auto”. Le proposte per il futuro della mobilità urbana in Europa sono contenute nel progetto di risoluzione approvato dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo, mentre Bruxelles ha già adottato il modello “Città a 30 all’ora” nel gennaio del 2021.

Gli eurodeputati hanno ricordato che ogni anno circa 22.600 persone perdono la vita sulle strade europee e il 39% di questi incidenti mortali si verifica nelle aree urbane, dove due terzi delle vittime sono pedoni, ciclisti o motociclisti. Di qui la necessità di migliorare gli standard di sicurezza.

A godere dei massimi vantaggi sono pedoni e ciclisti che, nelle città in cui è in vigore il limite, si moltiplicano. La promozione di una mobilità alternativa, che vede le auto messe in secondo piano, porta a una considerevole riduzione dell’inquinamento sia atmosferico, sia acustico. Lo scopo finale è chiaro, ma non avevamo dubbi già dopo la cancellazione dei mezzi non elettrici a partire dal 2035.

Il progetto di risoluzione sul nuovo quadro per la mobilità urbana nell’Ue passerà ora all’esame della plenaria del Parlamento europeo e verrà votato in Aula a una delle prossime sessioni a Strasburgo.

Le città a 30 all’ora in Italia

Le città che hanno optato per il limite dei 30 chilometri orari non mancano nemmeno in Italia. L’ultima a unirsi alla lista è stata Milano che imporrà il limite su tutte le strade urbane da gennaio 2024. A fare da apripista troviamo però Cesena, che nel 1998 ha istituito la prima strada 30 della storia della Penisola. La sarda Olbia è invece la prima che ha imposto la velocità ridotta su tutta la rete a giugno 2021.

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A Bologna il provvedimento diventerà effettivo a giugno 2023 e Parma seguirà nel 2024 allargando man mano il perimetro coinvolto. Torino ha approvato il limite per tutte le strade senza diritto di precedenza, mentre Firenze punta a estendere la norma a zone sempre più ampie. Bergamo, Vicenza, Verona, Genova, Cuneo, Arezzo e Caserta si stanno muovendo nella stessa direzione.

Il limite dei 30 chilometri orari sembra costituire il futuro della mobilità sostenibile urbana. Gli abitanti delle metropoli che hanno già sperimentato l’impatto del provvedimento si dicono soddisfatti dei cambiamenti. Ma altre città, come Roma, Napoli, almeno per ora non hanno nessuna intenzione di cambiare.