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Furti auto: con questo trucco i ladri hanno le ore contate | Come proteggersi nell’era digitale

Chiave digitale – solomotori.it (web)

Il furto di veicoli è diventato un gioco per appassionati di informatica: le nuove vulnerabilità della chiave digitale

Il fenomeno dei ladri-hacker sta spopolando. Mettere a segno i colpi nell’era digitale è diventato più facile di quello che evidentemente si siano mai immaginati i costruttori di automobili durante le fasi di sviluppo dei loro sistemi di sicurezza.

I ladri di oggi non conoscono i punti deboli delle auto come potevano fare gli scassinatori di una volta, ma sono abilissimi nel violare i sistemi informatici ed elettronici dei veicoli.

I lavori sono sempre puliti e silenziosi, non si attira l’attenzione, non si fa rumore, e soprattutto si ottiene un risultato eccellente senza il bisogno di danneggiare troppo l’auto, a volte per niente.

I metodi più diffusi: CAN Bus e ripetitore del segnale chiave

Abbiamo già più volte trattato la tattica della violazione del CAN Bus, quella che prevede l’iniezione del codice chiave nel circuito elettronico del veicolo. Questa pratica sembra ad oggi andare per la maggiore, soprattutto in Regno Unito, che sta vivendo una escalation di furti dovuti a questa nuova tecnica che fa andare in tilt il sistema di riconoscimento della chiave digitale riproducendone il segnale attraverso un piccolo dispositivo che può valere anche migliaia di euro. Investimento irrisorio rispetto al bottino che l’apparecchio è in grado di garantire ai ladri.

Questa tattica è micidiale perché funziona ovunque, anche se la chiave originale non è fisicamente nelle vicinanze, ma richiede lo smontaggio dei fari per arrivare al punto di accesso del CAN Bus (la centralina che governa tutti i sistemi elettronici). Un’altra tecnica meno recente, ma altrettanto efficace è quella del ponte radio. L’unico svantaggio di questo sistema è che lo si può utilizzare solo nelle vicinanze della casa del proprietario del veicolo. In questo caso non sono richiesti dispositivi di gran valore, ma solo un ripetitore di segnale in grado di amplificare quello della chiave originale nascosta a casa in una borsa o semplicemente buttata su un tavolo.

Proteggere le chiavi digitali nel forno a microonde – solomotori.it

Il trucco della gabbia di Faraday: tutti ne abbiamo una in casa

I ladri tentano di intercettare questo segnale trasmesso dalla chiave digitale – la quale dovrà pur trovarsi in qualche casa lì vicino – e se ne servono per aprire a distanza l’auto. Per questo motivo è bene che chi possiede queste chiavi di ultima generazione le custodisca in un luogo sicuro in grado di schermare i segnali radio dall’esterno. Il posto deve essere davvero a prova di bomba. Infatti sono già capitati casi in cui i ladri sono riusciti a oltrepassare una barriera di metallo offerta da una scatola che avrebbe dovuto in teoria fungere da gabbia di Faraday respingendo il segnale radio.

Per ovviare a questo problema è stato sperimentato con successo l’utilizzo del forno a microonde per custodire la chiave digitale. Se altri dispositivi non si sono rivelati abbastanza efficaci, sembra che il microonde riesca davvero a fare questo lavoro in modo egregio e a formare una barriera impenetrabile per i ladri dell’era digitale.