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Targa auto, non puoi tenerla così: la multa la becchi immediata 

Targa, se ti fermano e la trovano così rischi grosso – solomotori.it (foto iStock)

La targa è una cosa seria. Il rispetto del regolamento espresso nel CdS sulla targa ci evita di incorrere in sanzioni davvero salate

Da bravi automobilisti disciplinati quali siamo, non dovremmo mai sottovalutare i rischi in cui incorriamo trascurando un elemento fondamentale del nostro veicolo: la targa. In quella placca di metallo infatti ci sono molte più informazioni di quanto crediamo.

La targa di un veicolo è pensata per identificare in modo univoco il proprietario di un mezzo e individuare particolari responsabilità in caso di sinistro. Ma non solo, perché attraverso il sistema delle targhe è possibile stabilire a chi elevare multe per eccesso di velocità, ad esempio, o individuare chi di noi non paga il bollo e la revisione.

Sono tante le informazioni sul proprietario del mezzo e sui suoi ‘vizietti’ che si possono ottenere da un semplice numero di targa. Tanto che oramai siamo talmente pieni di telecamere e autovelox, che qualsiasi cosa facciamo si risale immediatamente al colpevole.

I sistemi che ti incastrano dal numero di targa

Safety Tutor, Targa System & company sono diventati il Grande Fratello a cui noi automobilisti ci siamo – volenti o nolenti – dovuti adattare nel corso di questi anni escogitando in alcuni casi escamotage davvero grotteschi per eludere l’occhio della telecamera. Ma tanto a nulla servono, e inoltre si rischiano multe salate. Esiste poi un’altra categoria di automobilisti che decide di tagliare direttamente la testa al toro. Che bisogno c’è di escogitare sistemi per manomettere il numero di targa se posso circolare con una targa estera? 

Partiamo col raffreddare gli animi dei più arditi dicendo che ormai a livello europeo esiste un database condiviso che permette un sistema di comunicazione efficace tra i vari Paesi in caso di infrazioni al Codice della Strada locale. Quindi le multe arrivano, eccome. Ma a volte lo scopo non è tanto fare le scorribande impunemente, quanto evitare di pagare il bollo del Paese ospitante. E qui le cose – almeno in Italia – si mettono male per chi circola su un’auto con targa estera mantenendo la residenza nel nostro Paese.

Targa estera: obbligo iscrizione al Reve – solomotori.it (foto iStock)

Iscrizione al Reve e tempistiche per la nuova immatricolazione

Dal 21 marzo 2022 inoltre, è obbligatoria per tutti i veicoli di provenienza estera – anche appartenenti a persone con residenza in un altro Paese – l’iscrizione al Reve, il pubblico registro dei veicoli esteri. Con questa mossa è molto più semplice per le autorità monitorare la storia del veicolo straniero che si trova a circolare in Italia. Infatti esistono delle scadenze da rispettare per chi utilizza un’auto con targa estera nel nostro Paese. Nel momento in cui un veicolo straniero varca i confini nazionali andrebbe iscritto al Reve, così si ufficializza il suo ingresso in Italia. 

Questa data è importante, perché a partire da allora il titolare del mezzo ha a disposizione 3 mesi al massimo (se ha spostato la sua residenza in Italia) per regolarizzare il veicolo attraverso il processo di immatricolazione in Italia. Nel caso invece questo risulti appartenente a un’altra persona o azienda con residenza all’estero, il tempo concesso per il cambio targa si estende a 12 mesi. In entrambi i casi, se si superano i termini concessi per circolare in Italia con targa estera, si rischiano sanzioni da 400 a 1.600 euro.