“E’ l’auto di mio papà”: e chi se ne frega, ti dice l’agente, la multa è da infarto I Ufficiale il Divieto totale, non la puoi più guidare

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Da oggi è possibile prestare l’auto a un figlio o un amico? Non è tutto oro quel che luccica, ma ecco cosa prevede il Codice della Strada e cosa rischi.
Il Codice della Strada, lo sappiamo bene, è una materia in costante aggiornamento.
Le modifiche che si sono susseguite nel corso degli anni hanno cercato di rispondere ai cambiamenti tecnologici, sociali e culturali che hanno interessato il mondo dell’auto e non solo, compreso quello delle leggi.
L’introduzione di nuove abitudini, come l’uso del cellulare alla guida, e problematiche sempre più sentite dal mondo come l’abuso di alcol o sostanze stupefacenti, che hanno portato i legislatori ad adattare le norme per garantire maggiore sicurezza sulle strade.
Il 14 dicembre dello scorso anno è entrato in vigore il nuovo aggiornamento del Codice della Strada, che ha introdotto diverse modifiche, soprattutto per quanto riguarda i comportamenti scorretti alla guida.
La multa da infarto
Nonostante questo, alcune regole chiave sono rimaste invariate, in particolare quelle relative alla possibilità di guidare veicoli non intestati direttamente al conducente. La normativa di riferimento si trova nell’articolo 94, comma 4-bis del Codice della Strada, introdotto nella sua forma attuale nel 2014. In base a questa disposizione, chiunque può guidare un’automobile non di sua proprietà, purché vengano rispettati determinati limiti temporali. In particolare, la norma fa una distinzione tra conviventi e non conviventi del proprietario del veicolo.
Nel caso di familiari conviventi, il legislatore consente di utilizzare il veicolo senza alcuna restrizione di tempo. Questo significa che marito e moglie, genitori e figli o fratelli che abitano sotto lo stesso tetto non incappano problemi sull’uso dell’auto in maniera libera. Il principio che guida questa scelta è quello della fiducia e della responsabilità condivisa all’interno del nucleo familiare, che semplifica notevolmente l’utilizzo del mezzo.
Il divieto totale
Quando l’auto viene prestata a una persona che non vive con il proprietario, anche se si tratta di un parente, entra in gioco un vincolo temporale. Se il prestito supera i 30 giorni consecutivi, è obbligatorio comunicarlo alla Motorizzazione Civile attraverso un’apposita procedura che va fatta soprattutto in caso di infrazioni o incidenti. Il mancato rispetto di queste regole può comportare sanzioni economiche pesanti. In caso di controllo, chi viene trovato alla guida di un’auto non propria e senza regolare comunicazione alla Motorizzazione può incorrere in una multa che varia dai 700 ai 3.000 euro.
Inoltre, viene ritirata immediatamente la carta di circolazione, che sarà poi esaminata dal Dipartimento per i trasporti terrestri per ulteriori provvedimenti. Per evitare problemi in caso di utilizzo prolungato di un’auto non intestata, è possibile stipulare un contratto di comodato d’uso. Questo accordo formale permette a una persona di utilizzare l’auto legalmente per oltre 30 giorni. È necessario compilare un modulo specifico e allegare una dichiarazione firmata dal proprietario del veicolo.