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Colpi di sonno, in auto c’è un angelo che ti protegge se attivi la funzione I Lo sanno ancora pochi

Colpo di sonno alla guida – solomotori.it (foto iStock)

I colpi di sonno sono una grave minaccia alla guida, ma diverse aziede stanno implementando tecnologie innovative per evitarli

Rimanere inchiodati per diverse ore al volante può essere una pratica piuttosto pericolosa. Non solo perchè ci espone alla fatica, ma anche perché rischiamo di entrare in una fase ipnotica che spesso sfocia in veri e propri colpi di sonno al volante.

Questi fenomeni sono sicuramente tra i più pericolosi quando ci mettiamo alla guida, soprattutto se decidiamo di farlo da soli, e magari pure durante le ore notturne. Un’accoppiata di condizioni non proprio vincenti per mantenere alta l’attenzione.

Gli esperti consigliano infatti di evitare di guidare durante le ore più centrali della notte – anche se proprio quelle sarebbero le migliori per evitare code e traffico – perché i nostri riflessi sono come annebbiati e i nostri muscoli un po’ intorpiditi.

Quando la strada diventa ipnotica: il “microsonno”

Quando rimaniamo per troppe ore a guardare una strada lunga, dritta e pianeggiante entriamo in uno stato di “microsonnoindotto dalle particolari condizioni di guida, ossia uno stato di semincoscienza che può verificarsi anche se gli occhi rimangono aperti. Quando entriamo in questa fase diventa sempre più difficile capire che è arrivato il momento di un buon caffè. E invece continuiamo a guidare.

Pericolossisimo. Motivo che ha spinto i più grandi costruttori al mondo, come Mercedes, Volvo, General Motors, Audi e Nissan a implementare sistemi di rilevamento della sonnolenza nei loro veicoli. In alcuni casi si tratta di estensioni particolari di quelli che chiamiamo “sistemi di assistenza alla guida”, gli ADAS.

Su alcune auto il volante vibra e il veicolo viene riportato nella corsia – solomotori.it (foto iStock)

Sistemi intelligenti per evitare i colpi di sonno

La funzione non è certo una novità, infatti le principali case automobilistiche l’hanno già introdotta da una decina di anni sui loro veicoli con l’obiettivo di prevenire le conseguenze dei colpi di sonno alla guida. Ma come funzionano? I più basici servono essenzialmente a riportare l’auto all’interno della propria corsia in caso dovesse iniziare a sbandare dando una bella vibrazione al volante per far svegliare il conducente addormentato.

Ma i sistemi si stanno evolvendo e oggi prevedono l’utilizzo di telecamere che rilevano lo stato di veglia di chi è alla guida, capendo se sta per chiudere gli occhi. Volvo ha sperimentato questa tecnologia che intercetta con una telecamera i movimenti degli occhi e avvisa il conducente in caso li stia per chiudere. Ma sono in fase di sviluppo anche sistemi più intelligenti che agiscono in modo preventivo, come quello messo a punto da Plessey Semiconductors, che ha sviluppato dei sensori per monitorare le variazioni della frequenza cardiaca del conducente. Questi sistemi si potranno accorgere se una persona è sveglia utilizzando il suo stato di respirazione. Per questa tecnologia è ancora un po’ presto, ma il CEO dell’azienda ha fatto sapere che sarà disponibile entro 5 anni. Intanto è sempre bene fare una bella pausa caffè.