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Telepass, non lo paghi e nessuno ti dice nulla: l’hanno deciso i giudici I Autostrade gratis a vita: vinci tutti i ricorsi

Con questo trucchetto non paghi mai (Web)

L’autostrada ha rappresentato da sempre un pilastro essenziale dell’infrastruttura italiana, collegando migliaia di centri abitati e favorendo l’espansione economica del paese. Ma cosa succede quando il meccanismo dei pedaggi viene messo in discussione?

Le autostrade italiane sono molto più che semplici strade: sono arterie vitali che collegano il Nord al Sud, permettendo il movimento veloce e sicuro di persone e merci. Il loro funzionamento è basato su un sistema di pedaggi, dove gli utenti pagano una tariffa proporzionata alla distanza percorsa. Questa tariffa serve a coprire le spese di manutenzione, sviluppo e, in alcuni casi, il profitto delle società private che gestiscono tratti specifici di autostrada.

Il Telepass ha rappresentato un’evoluzione rivoluzionaria nel modo di pagare i pedaggi autostradali. Grazie ad un piccolo dispositivo installato sul parabrezza dell’auto, gli automobilisti possono transitare attraverso i caselli autostradali dedicati senza fermarsi, rendendo il processo di pagamento automatico e fluido. Il sistema, dunque, si prefiggeva di rendere più efficiente il passaggio nei caselli e ridurre le code.

Tuttavia molti vedendo anche i prezzi dei pedaggi in continuo aumento non hanno esitato a trovare modi alternativi per poter utilizzare comunque le autostrade senza dover sganciare un singolo euro. Questo è quello che ha tentato di fare questa copia di donne…

Telepass gratis, ecco come hanno fatto

La pratica delle due donne, una 42enne di Fregona e una 78enne, non è passata inosservata. Le indagini della Procura di Treviso hanno portato all’accusa di insolvenza fraudolenta e all’avvio di un processo. La loro auto, una Peugeot 206, era diventata oggetto d’interesse per le frequenti violazioni ed in particolare modo del fatto di attraversare il casello accodandosi ai veicoli che la precedevano.

Durante il processo, la nuora ha chiesto di testimoniare, sostenendo che l’auto era utilizzata anche da suo marito. Il giudice Umberto Donà ha emesso una sentenza di assoluzione, ritenendo che non ci fossero prove sufficienti per dimostrare la responsabilità diretta delle imputate.

In questi casi le sanzioni possono essere molto elevate (Web)

Ecco il rischio che si corre

L’inchiesta non è stata in grado di chiarire chi fosse al volante nei momenti dei passaggi gratuiti. L’auto, condivisa tra la nuora, il marito e la suocera, ha reso difficile l’identificazione del reale trasgressore, poiché tutti e tre vivevano nella stessa abitazione. Tuttavia la sanzione è stata esemplare e le due donne si sono viste recapitare una multa da più di 7000 euro.

Questo caso pone in rilievo la necessità di rafforzare i controlli e le misure di sicurezza nel sistema dei pedaggi, per garantire che situazioni simili non si ripetano in futuro. Mentre alcune questioni rimangono irrisolte, è essenziale per le società autostradali imparare da queste esperienze e adottare nuove strategie preventive.