Multe, così i furbetti riescono a non pagare mai nulla I Il trucco lo consigliano tutti i commercialisti bravi
Nell’ambiente grigio degli affari tutti gli imprenditori che vogliono mettere in atto truffe, frodi finanziarie o semplici evasioni fiscali, fanno sempre più spesso affidamento ad un prestanome. A Verona sequestrata auto intestata a prestanome
È un metodo ben collaudato ed efficace, e nessuna legge dello Stato può, al momento, porvi rimedio: è il fenomeno dei prestanome, con cui un soggetto effettua il passaggio di proprietà del veicolo di cui ha la disponibilità ad un terzo soggetto che, dietro compenso (poche decine di euro) si assume ogni responsabilità derivante dalla circolazione.
La prima e più immediata conseguenza sono valanghe di sanzioni amministrative destinate a non essere mai saldate. A questo si aggiunge l’evasione dell’assicurazione e di eventuali pedaggi. Contrastare il fenomeno comporta un impegno deciso e costante diretto a “chiudere i rubinetti”: dopo che sono stati individuati i prestanome, quindi, bisogna impedire che vengano intestate loro altre auto. In tal senso alcune procure italiane si stanno già attivando.
Gioverebbe però anche un maggiore coordinamento tra istituzioni nazionali e territorio. Migliaia di targhe fantasma, infatti, sono registrate nei database del Ministero dell’Interno, ma gli organi di polizia locale non vi hanno accesso, e quindi è precluso ogni provvedimento concreto.
A dire il vero il prestanome non è necessariamente una figura illegale. La legge offre la possibilità di usufruire dei suoi servizi, ovviamente però, rispettando le modalità e le norme che disciplinano il rapporto tra colui che concede la propria identità e il titolare di diritto.
Prestanome a Verona
La polizia locale di Verona ha sottoposto a sequestro un’autovettura intestata ad un “prestanome”, risultato proprietario di quasi 100 veicoli, senza dichiarare reddito. Grazie all’attività di controllo degli agenti di quartiere una Mazda familiare è stata rimossa e sequestrata ad un milanese, 52enne.
L’uomo è ora sotto indagine grazie alle analisi del responsabile dell’Ufficio Intestazione Fittizia della Procura della Repubblica meneghina della sezione di pg dell’Arma Carabinieri. Ancora una volta è stata fondamentale l’applicazione tecnologica “Giano”, in dotazione agli operatori di via del Pontiere che hanno controllato centinaia di veicoli in poche ore.
Il veicolo è stato posto sotto sequestro perché radiato dal Pubblico Registro Automobilistico. Secondo le indagini, nel capoluogo lombardo, l’uomo assieme ad altri soggetti al momento ignoti, riusciva a ottenere un profitto economico dall’attività di prestanome, una pratica che, di fatto, impedisce di sapere chi sia l’effettivo utilizzatore dei mezzi, poi usati per commettere reati come le truffe agli anziani, i furti in appartamento e i furti di bancomat di notte.