Rc Auto, risarcimento diretto e ordinario: la normativa che nessuno conosce ma che cambia gli esiti nei processi

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In caso di incidente conoscere le differenze tra risarcimento diretto e indiretto è fondamentale per evitare di commettere errori

Nel panorama delle assicurazioni RC Auto, due concetti spesso confusi e utilizzati in modo improprio sono il risarcimento diretto e quello ordinario. Entrambi i meccanismi mirano a risarcire i danni subiti a seguito di un sinistro stradale, ma si differenziano per modalità, tempistiche e casi di applicazione. Il risarcimento diretto rappresenta la modalità più semplice e vantaggiosa per ottenere il risarcimento dei danni subiti in un sinistro stradale. Il risarcimento ordinario invece si applica in tutti quei casi in cui non è possibile accedere al risarcimento diretto.

Introdotto dalla Convenzione CARD (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto), il sistema di risarcimento diretto permette al danneggiato di rivolgersi direttamente alla propria compagnia assicurativa, che si fa carico di richiedere il risarcimento all’assicuratrice del responsabile del sinistro.

Il danneggiato quindi, non deve occuparsi di contestazioni o diatribe con la controparte, delegando interamente alla propria compagnia assicurativa la gestione della pratica. Il risarcimento diretto presenta ulteriori vantaggi che lo rendono la modalità preferibile nella maggior parte dei casi.

I tempi di liquidazione del danno sono generalmente più brevi rispetto al risarcimento ordinario, con un indennizzo che può avvenire anche entro 30 giorni dalla denuncia del sinistro. Il ricorso al risarcimento diretto spesso comporta un minor esborso di spese accessorie per la gestione della pratica, come quelle legali o peritali.

Risarcimento diretto: le condizioni di richiesta

Per richiedere il risarcimento diretto, e tutelare al meglio i propri diritti,
è necessario che siano soddisfatte alcune precise condizioni che consentano l’ottenimento del giusto ristoro in tempi ragionevoli. Innanzitutto il sinistro deve aver coinvolto solo due veicoli a motore regolarmente assicurati in Italia. I danni subiti ai veicoli e alle cose trasportate non devono superare il tetto di 15.000 euro; Danni più ingenti o lesioni gravi escludono la possibilità di accedere al risarcimento diretto.

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Inoltre la colpa del conducente responsabile deve essere chiara, univoca e ammessa dallo stesso. In caso di contestazioni sulla dinamica del sinistro, si ricade nella procedura di risarcimento ordinario. Per comprendere meglio quando è possibile attivare il risarcimento diretto, ecco un esempio concreto:

Un’autovettura tampona l’auto che la precede. I danni subiti da entrambi i veicoli sono lievi e non superano i 15.000 euro. La dinamica del sinistro è chiara e non contestata dai conducenti coinvolti. In questo caso, il danneggiato può richiedere il risarcimento diretto alla propria compagnia assicurativa.