Auto vecchie, l’Ue propone la sterzata sulla revisione, ecco come

Parco vecchie auto (Canva)-solomotori.it
Dai tavoli della politica comunitaria potrebbe giungere una novità, dagli effetti considerevoli su automobilisti e conducenti.
Tema centrale delle discussioni ai tavoli della politica europea è senza alcun dubbio quello della mobilità. La direzione è quella della transizione green, del raggiungimento dell’obiettivo nel 2035, e tutto si proietta in questo senso.
Ma non è una scelta priva di conseguenze e i cittadini europei lo sanno bene. Il mercato dell’auto e la sua industria sono stati i primi a soffrirne.
Nuove imposizioni, regole, limitazioni anche per i cittadini a cui comunque vengono richiesti sacrifici e un prezzo da pagare non indifferente.
In ultimo, la proposta che ha fatto scaldare gli animi non solo di alcune fronde politiche ma che preoccuperebbe molto automobilisti e conducenti, è tutta contenuta nella “Direttiva sui controlli tecnici periodici dei veicoli commerciali”. Al suo interno si troverebbe un punto fondamentale, che potrebbe cambiare le cose e non proprio in positivo.
Guidi una vecchia auto? La proposta dell’UE
Sarebbero in molti a essere condizionati da questo cambiamento qualora avvenisse, perché come si sa l’Italia vanta un parco auto non proprio giovanissimo. Sono ancora moltissime le vecchie auto circolanti nonostante, specie nelle grandi città le limitazioni abbiano messo loro i bastoni tra le ruote, nel vero senso della parola.
È proprio le vecchie auto sono protagoniste di un punto della Direttiva di cui sopra, che prevederebbe una revisione auto annuale obbligatoria per veicoli, sia vetture che furgoni, che hanno sulle spalle più di 10 anni di vita. Dunque un nuovo ordine nella frequenza del controllo, prima previsto ogni due anni per i veicoli di più di 10 anni. Non solo.
Gli effetti su automobilisti e conducenti
Questo significherebbe aumentare non solo l’impegno dei conducenti, ma anche la spesa, perché se prima erano circa 80 euro ogni due anni, se passasse la disposizione, sarebbero 80 euro ogni anno. Un costo da aggiungere a tutti gli altri oneri e tasse per chi possiede e guida un’auto o un qualsiasi mezzo a motore.
Per non parlare dell’effetto che una manovra del genere avrebbe sul mercato dell’usato. Il fronte politico, in quel di Bruxelles, è completamente diviso, tra chi si fa promotore di un senso maggiore di sicurezza sulle strade e portatore del vessillo di una politica ambientale rivolta alla transizione e chi, in molti tra cui i rappresentati della Lega e del gruppo Patriots, lamentano le conseguenze che un simile cambiamento potrebbe portare.