Distanza minima di sicurezza dai ciclisti, cosa dicono le regole

Bici e traffico in città (Adobe Stock)-solomotori.it
Per tutelare questi utenti della strada più “fragili”, ecco le regole sulla sicurezza che i conducenti devono conoscere.
L’effetto della transizione ecologica, delle politiche ambientali, di scelte personali e più sostenibili ma anche il tran tran della vita quotidiana in città, ha fatto cambiare idea a molti.
C’è chi stanco di mettersi in auto tutti i giorni, delle ripartenze e delle estenuanti soste in coda nel traffico, ha pensato bene di darsi alle due ruote.
Sono sempre di più coloro che hanno fatto questa scelta sicuramente più sostenibile, ma anche più agile e perché no, economica. Molti lati positivi ma anche se in minima parte anche la preoccupazione del fattore sicurezza.
L’Italia si è allineata a quanto disposto dai Codici della Strada di molti altri Paesi europei, in cui la presenza delle due ruote è dominante sulle strade delle città, come in Francia, in Spagna o in Germania. Ma per chi avesse ancora qualche dubbio, cosa dicono le regole a riguardo?
Biciclette in città: le regole per automobilisti e conducenti
La risposta sta in una modifica a quanto contenuto nel riferimento normativo all’articolo 148 del Codice della Strada, che il legislatore ha apportato per chiare motivazioni di sicurezza stradale. È fatto dunque obbligo per i conducenti di veicoli a motore di mantenere una distanza minima di sicurezza non inferiore a 1,5 metri in caso di sorpasso a una bicicletta su strada.
Un numero, gli 1,5 metri che non è certo frutto di una scelta arbitraria, ma di studi tecnici approfonditi da esperti, secondo i quali una distanza inferiore avrebbe potuto causare un aumento del rischio di impatto, perdita dell’equilibrio del ciclista e una certa pressione anche dal punto di vista psicologico, causa di disorientamento e paura.
Una distanza minima di sicurezza da rispettare
Non si tratta più di una raccomandazione, quale era in passato, ma di un obbligo di legge su strade urbane ed extraurbane, pensato appositamente per prevenire e ridurre la possibilità di tamponamenti, incidenti, per utenti della strada che a differenza degli automobilisti protetti dalla presenza della carrozzeria, viaggiano privi di qualsiasi protezione, se non casco e altri dispositivi.
Il ciclista è perciò un utente della strada più fragile, proprio come il pedone, esposto alla frequente possibilità di rischi fisici che potrebbero trasformarsi in pesanti lesioni o purtroppo qualcosa di più, in caso di impatto con un’automobile o un mezzo più pesante. In ogni caso essendo la manovra di sorpasso già di per sé pericolosa, è fondamentale assicurarsi piena visibilità, specie camion e mezzi pesanti, molti dei quali ormai dotati di sensori laterali.