Industria auto UE in crisi: cosa sta succedendo

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Recentemente il mondo dell’industria automobilistica europea si trova di fronte a una crisi che potrebbe paralizzare l’intera catena produttiva e diventare irrecuperabile.
Basti notare cosa mostrano le recenti restrizioni imposte dalla Cina all’esportazione di terre rare e magneti, le quali stanno già causando interruzioni significative nella filiera, con lo spettro concreto dello stop a numerose linee produttive.
A lanciare l’allarme è perfino CLEPA, ovvero l’associazione europea dei fornitori dell’industria automobilistica, che invita l’Unione Europea a intervenire con urgenza a livello politico.
Le misure cinesi di recente introduzione riguardano materiali fondamentali sia per i veicoli ICE con motore a combustione, sia per quelli elettrici.
Il blocco non è unico, ma colpisce tutti in maniera trasversale attraversando l’intero comparto automobilistico e aumentando la vulnerabilità di un’industria già esposta a una forte competizione globale.
L’industria in crisi
A rendere la situazione ancora più preoccupante è l’opacità delle procedure di autorizzazione: secondo quanto riportato da CLEPA, su centinaia di richieste di esportazione sono state presentate alle autorità cinesi, ma soltanto un quarto risulta approvato. Le risposte non sempre complete, mostrano una mancanza di chiarezza nelle regole che sono state imposte. In alcuni casi, le licenze vengono respinte per motivi procedurali; in altri, sono condizionate alla condivisione di informazioni sensibili, come si dice, è una legge che va interpretata.
CLEPA ritiene comprensibile che alcuni materiali possano essere soggetti a controlli all’esportazione, tuttavia le regole internazionali richiedono che siano basati su criteri trasparenti e prevedibili. L’approccio attuale, che ovviamente risulta differente, vede, secondo l’associazione, non solo compromessa la stabilità delle forniture, ma mina la fiducia nelle regole del commercio globale stesso. Il rischio è duplice: da un lato vi sarebbe lo stop alla produzione di componenti chiave; dall’altro, la perdita di migliaia di posti di lavoro nell’Unione Europea, una cosa che spaventa tutti.
Cosa sta accadendo
La dipendenza da Pechino resta un nodo cruciale, e sebbene l’Europa stia investendo in soluzioni alternative queste strategie non sono applicabili nel breve termine o comunque prima che il mercato venga messo in ginocchio. CLEPA sottolinea come la cooperazione tra Cina ed Europa sia essenziale per proteggere l’integrità delle catene del valore globali. I fornitori cinesi di magneti dipendono dai loro clienti europei tanto quanto i produttori europei dipendono dalle materie prime asiatiche.
Tutto questo porta ad una rottura prolungata nei rapporti commerciali non avvantaggerebbe nessuno, ma accelererebbe piuttosto un “divorzio industriale” con effetti economici difficilmente reversibili. “Con una catena di approvvigionamento globale profondamente interconnessa, le restrizioni all’esportazione imposte dalla Cina stanno già bloccando la produzione”, fa sapere in una nota Benjamin Krieger, Segretario Generale CLEPA. “Invitiamo urgentemente sia le autorità a impegnarsi in un dialogo costruttivo”.