Horner, i motivi dell’addio alla Red Bull: Ferrari, zero chance

Horner, i motivi dell’addio alla Red Bull: Ferrari, zero chance

Horner-alla-Redbull-sport- solomotori.it

Horner-alla-Redbull-sport- solomotori.it
Horner-alla-Redbull-sport- solomotori.it

Questa volta la Red Bull saluta Horner con effetto immediato. Una storia che si conclude dopo più di quattro lustri di collaborazione vincente.

Le ragioni della separazione tra le parti al momento restano sconosciute ufficialmente e con ogni probabilità la faccenda resterà così.

I temi di discussione non mancano, e su tutte spicca una situazione legata a Porsche che va analizzata per capire la situazione che si era venuta a creare in precedenza.

La collaborazione formalizzata con Porsche venne interrotta da un blocco di Horner. Si trattò di una decisione che portò all’irritazione in Dietrich Mateschitz, fondatore Red Bull, che però si trovava in una fase drammatica della sua vita a causa di una malattia oncologica. Per questo non fu nelle condizioni di intervenire.

Con la morte del fondatore, gli equilibri interni al team subirono un rimescolamento sostanziale. Horner aveva avanzato l’intenzione di entrare nel capitale della struttura sportiva, esattamente come fece Wolff con Mercedes, detentore di un terzo della scuderia tedesca. Proposta che non venne accolta e contribuì a creare dissapori all’interno del team.

L’addio di Horner

Nonostante questo, la serie di successi collezionati negli ultimi anni rese impraticabile qualsiasi tentativo di allontanare il dirigente britannico dai suoi ruoli apicali. D’altra parte, sei titoli iridati in quattro anni erano il biglietto da visita di Horner, forte di una posizione solidissima. Ma con l’abbandono di Newey la squadra è piombata in una “depressione tecnica”.

Un’eventuale rimozione del vertice tecnico più vincente della storia dopo una sola stagione di insuccessi non avrebbe senso. O per lo meno lo avrebbe soltanto in presenza di una strategia più ampia, concepita dalla direzione austriaca responsabile delle attività sportive del marchio, che poteva prevedere o un ritiro dalla Formula 1 oppure una cessione progressiva simile all’operazione messa in atto da Audi con Sauber. La retromarcia effettuata nel 2022, quando l’accordo con Porsche era definito, rappresenta tuttora un elemento di attrito. Quest’anno non arriverà nessun titolo iridato ed a Milton Keynes, è stato consumato l’atto finale contro Horner.

Horner addio red bull - RSI - solomotori.it
Horner addio red bull – RSI – solomotori.it

Zero chance

Le motivazioni legate a Verstappen hanno il suo perché, ma avi è anche l’imprenditore originario di Bangkok che aveva supportato Horner a spada tratta durante lo scandalo legato alla dipendente X, dando il massimo supporto al britannico ad avere fatto dei cambiamenti. Tuttavia, davanti all’insoddisfazione di Max e alla concreta possibilità di accasarsi alla Mercedes, il manager asiatico si è allineato con il resto della proprietà.

L’accostamento tra Horner e il Cavallino Rampante è naturale. Specie nel momento in cui la storica scuderia italiana sta facendo acqua da tutte le parti e le ombre sul rinnovo di Frederic Vasseur, che tarda ad arrivare, alimentando e non poco la suggestione di vedere Horner al comando della Ferrari. Tuttavia, la destinazione italiana sembra piuttosto improbabile perchè Christian vuole pieni poteri, inoltre aveva già rifiutato l’offerta del presidente John Elkann.