Taxi e guida per non vedenti: cosa dicono le attuali leggi in vigore

Taxi (Corporate) - Solomotori.it
Secondo quanto riportato in un recente episodio accaduto a Milano, con un tassista che si è rifiutato di far salire il cane guida di un non vedente.
Questa scelta ha riportato l’attenzione sulle norme che regolano il trasporto dei cani sui taxi, soprattutto se si tratta di cani guida per ciechi, cose che non dovrebbero accadere.
Occorre però prima di tutto fare una premessa: sebbene in Italia il taxi svolga un servizio pubblico di trasporto passeggeri, il veicolo adibito a taxi è un mezzo privato di proprietà del tassista.
Di conseguenza le regole del taxi sono diverse da quelle dei mezzi di trasporto pubblico come bus e tram, in quanto sono stabilite dal tassista stesso quale proprietario del veicolo.
Dobbiamo anche dure che non esiste una legge che vieti il trasporto di animali sul taxi: è dunque facoltà del tassista o della società che opera il servizio taxi quella di far salire o no il cane.
Guida per i non vedenti
Questo vuol dire che se si prenota il taxi occorre verificare la disponibilità del tassista al trasporto dell’animale: se il tassista acconsente non ci sono problemi, altrimenti provare con un altro. In genere anche le app per prenotare i taxi consentono di spuntare l’opzione. Superfluo specificare che se il tassista si rifiuta di trasportare il cane o il gatto dopo averlo autorizzato in fase di prenotazione, è possibile sporgere reclamo al servizio taxi del Comune competente.
Per i cani guida per ciechi, che hanno sempre il diritto di viaggiare insieme ai loro padroni. Lo dice l’articolo unico della legge n. 37/1974, successivamente integrata dalla legge n. 60/2006, in base al quale “il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l’animale alcun biglietto o sovrattassa“, aggiungendo che “i responsabili della gestione dei trasporti che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l’accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida sono soggetti a una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da 500 euro a 2.500 euro“.
Le leggi
Durante l’episodio incriminato l’autista ha notato subito il cane guida e ha chiesto di lasciarlo nel bagagliaio. I due hanno spiegato di non poter accettare la sua richiesta: l’animale è fondamentale sia per salire che per scendere dall’automobile e quindi è necessario averlo con loro.
I padroni del cane hanno segnalato l’episodio. Successivamente la Commissione Tecnica Disciplinare del Comune ha sanzionato il tassista con una sospensione della licenza di trenta giorni. La violazione di quest’obbligo rientra tra le infrazioni che portano alla sospensione fino a novanta giorni della licenza di esercizio.