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Codice della Strada, non puoi più circolare su un’auto intestata a un’altra persona I La multa è una sassata

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Se utilizzi l’auto di un’altra persona per oltre trenta giorni di seguito hai l’obbligo di aggiornare al PRA la Carta di Circolazione. Rischi una multa di oltre 700 euro

Bisogna sempre porre molta attenzione quando si decide di guidare l’auto di un’altra persona, soprattutto se non si tratta di un prestito di poche ore ma di un periodo di circa un mese. Tutto ciò non è assolutamente vietato dal Codice della Strada, ma è importante conoscere degli aspetti fondamentali, che spesso vengono dimenticati onde evitare di incorrere in multe indesiderate.

L’autista deve sempre ricordare che il responsabile del pagamento delle multe o dei sinistri vari è sempre colui che possiede l’auto. Ogni effrazione ricade sempre sul proprietario del veicolo che ne è il responsabile. Bisogna, nel caso specifico, fare attenzione a non utilizzare la vettura di un’altra persona in modo continuativo per trenta giorni, perché in questo periodo di tempo potrebbe scattare una multa molto salata.

Se è necessario utilizzare l’auto di un’altra persona per oltre trenta giorni, le proprie generalità dovranno essere annotate sulla Carta di Circolazione. In caso contrario ci si mette a rischio di una multa molto gravosa, che potrebbe aggirarsi tra i 700 ed i 3.526 euro. 

Ovviamente le Froze dell’Ordine dovranno essere in grado di dimostrare che il veicolo è stato effettivamente utilizzato da un’altra persona in modo abituale per più di trenta giorni.

Auto intestata ad un’altra persona

La guida di un’auto intestata ad un’altra persona viene contemplata dal Codice della Strada nell’articolo 94, comma 4-bis. La norma non stabilisce che sia vietato l’utilizzo del mezzo intestato ad altra persona, ma pone l’accento sull’utilizzo del veicolo in modo continuativo. Tutto ciò vuol dire che tutti possono mettersi al volante di un mezzo intestato ad un’altra persona senza timore d’incorrere in spiacevoli sanzioni amministrative.

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Il punto che necessita chiarimenti, invece, riguarda la guida continuativa e per lunghi periodi un veicolo a motore di qualsiasi genere. La leggere prevedere che dopo la guida continuativa del mezzo la Carta di Circolazione va aggiornata al PRA, mediante un talloncino che riporti i dati del nuovo fruitore del mezzo. Questa annotazione ha l’unico scopo di aggiornare gli archivi nazionali del veicolo.

Sulla Carta di Circolazione vanno specificate le variazioni delle generalità o dell’intestatario. La legge prevede anche il caso in cui si guida l’auto di un defunto. Anche in questa spiacevole situazione l’erede ha l’obbligo di aggiornare la Carta di Circolazione superati i trenta giorni consecutivi di guida del veicolo.