Incentivi auto Unione Europea, qual è la situazione attuale

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È uno degli argomenti più discussi a livello europeo: il settore automobilistico necessita di un intervento. A che punto siamo?
Tra i temi più caldi, sotto i riflettori e all’ordine del giorno per la politica comunitaria europea, così come per i singoli Stati membri, c’è quello automobilistico.
L’obiettivo della transizione a una mobilità green non è stato ancora digerito dall’industria automobilistica europea, dagli indotti e dagli stessi cittadini. Come aumentare la domanda di veicoli elettrici sul mercato? Come incentivare gli automobilisti europei all’acquisto?
L’Italia ci ha provato con l’Ecobonus, così come hanno fatto tutti gli altri Stati, dalla Francia alla Germania. Ma se non funzionasse fino in fondo?
E se la risposta fosse invece un’azione coordinata a livello europeo, come sottolineato dalla vice-presidente della Commissione Europea, Teresa Ribera, in modo che il risultato possa essere uniforme in tutti i Paesi della comunità? Vediamo a che punto siamo arrivati dal vertice di Davos dell’inizio dell’anno.
Incentivi auto: a che punto siamo in Europa?
È così che in data 5 marzo 2025 la Commissione Europea ha presentato un “Piano d’azione per il settore automobilistico”, nato dalla sinergia e dal dialogo con la principale protagonista di tutto questo discorso, l‘industria automobilistica europea che non se la sta passando così bene. Il risultato?
Forse al di sotto delle aspettative, forse più ideologia che azione, più potenza che atto, visto che non si scorge la presenza di interventi immediati in questo senso: nessun sussidio diretto per il 2025, in base a quell’idea di incentivi paneuropei, ma solo lo sforzo chiesto agli Stati membri di coordinare e ottimizzare i programmi di incentivi già esistenti, come l’Ecobonus in Italia.
Uno sguardo alla situazione attuale
Nel Piano d’azione, la Commissione ha espresso la sua volontà di creare un pacchetto di misure volte a sostenere la domanda di auto elettriche sul mercato attraverso incentivi comunitari dal prossimo anno, dal 2026 grazie al sostegno dei finanziamenti del Fondo Sociale per il Clima.
In questo pacchetto di misure, incentivi per la rete di ricarica rapida, per la produzione di batterie in Europa, per lo sviluppo di veicoli connessi e autonomi. Ma per le principali associazioni di settore, una fra tutte l’ANFIA, associazione italiana della filiera automobilistica, la definizione per il Piano d’azione europeo presentato il 5 marzo è “non un vero piano d’azione”. Si sta davvero facendo il possibile per far riprendere un settore a picco?