“Togliamo i 130 km/h”: Salvini annuncia la rivoluzione: puoi correre quanto ti pare e piace, proprio come in Germania

Tassa salvini nuova auto - ansa - solomotori.it
Questa volta l’Italia non sta a guardare, ma sembra voler prendere spunto dalla Germania per quanto riguarda i limiti autostradali: superato, quindi, il mito del limite storico.
Stiamo parlando del limite dei 130 km/h in autostrada che ormai ci accompagna da decenni, quasi fosse inciso nella pietra e nelle nostre menti.
Un numero diventato routine, talmente radicato da sembrare intoccabile e insormontabile. Ma le cose stanno per cambiare. O meglio, potrebbero cambiare in maniera rapida.
C’è infatti chi, da mesi, continua a mettere in discussione quella soglia simbolica che ci segue ovunque, da nord a sud, da tangenziali deserte a corsie stracariche.
Il pensiero che vi è alla base, però, risulta essere semplice: se le auto sono più sicure, se l’asfalto regge, se i controlli ci sono, allora che senso ha continuare a viaggiare col freno a mano tirato? Specialmente per le auto odierne.
Togliamo i 130 km/h
Una domanda legittima, che però apre uno scenario ben più complesso di quello che sembra. E che oggi, ufficialmente, è arrivato a un nuovo punto di svolta a questo. Questo cambiamento nasce da una proposta che non mira ad un liberi tutto generale, ma ad aumentare la velocità dove le condizioni lo consentono, senza abbassare la guardia sulla sicurezza.
Basta sentire cosa dice Matteo Salvini che lo ripete da mesi: se ci sono corsie larghe, asfalto in buone condizioni, incidenti ridotti al minimo e sistemi di controllo come il Tutor, che senso ha fermarsi a 130 per principio statale. Il ragionamento non è campato per aria, ma arriva da un dato. La maggior parte degli incidenti mortali non avviene in autostrada, ma su strade extraurbane. Per questa ragione, dice Salvini, ha più senso valutare caso per caso, alzando dove si può, e magari abbassando dove serve.
Correre come ci pare
Il Codice della Strada, in realtà, lo prevede da anni: il limite può arrivare a 150 km/h, ma nessuno aveva mai davvero premuto sull’acceleratore normativo. Con il nuovo decreto firmato dal Ministro, il limite dei 150 km/h non è più solo un’ipotesi. Alcuni tratti autostradali risultano essere già tecnicamente idonei all’aumento della velocità, e verranno autorizzati una volta completati i controlli tecnici. Stiamo parlando di porzioni di autostrade a tre corsie per senso di marcia, con Tutor attivo e basso tasso di incidentalità.
Uno dei tratti più probabili all’immissione di questo è l’A4 Torino-Milano, in particolare tra Marcallo e Milano Est. Anche la A1 tra Milano Sud e Piacenza è stata segnalata come potenzialmente idonea. Si stanno valutando anche un tratto della A22 del Brennero e sezioni della A14 Adriatica. Diciamo subito: non sarà un ‘via libera’ indiscriminato. Ogni tratto dovrà essere autorizzato singolarmente, con controlli sulle condizioni dell’asfalto, sulla segnaletica, sulla densità del traffico e sull’efficacia dei sistemi di monitoraggio.