Imprenditore automobilistico nei guai a Foggia: sequestrati 4 milioni di euro in beni | Soggetto riconducibile alla malavita

Polizia- flickr- solomotori.it
Colpo grosso delle forze dell’ordine a Foggia, che hanno sequestrato ben 4 milioni di euro di beni ad un imprenditore automobilistico riconducibile alla malavita.
La malavita ha mani e orecchie dappertutto. Quasi tutti i settori dell’economia sono infatti inquinati dalla sua presenza. Spesso e volentieri infatti sentiamo scandali di questo tipo, o operazioni delle forze dell’ordine che provano a stanare questa tipologia di business. E proprio nelle scorse ore in quel di Foggia abbiamo assistito ad una situazione del genere.
Un imprenditore foggiano operante nel settore del commercio di auto usate è stato destinatario di un provvedimento di sequestro da parte della Direzione Investigativa Antimafia (DIA). Il decreto, emesso dal Tribunale di Bari su richiesta congiunta della Procura e del Direttore della DIA, ha interessato beni personali e patrimoniali riconducibili all’uomo.
Le indagini hanno evidenziato che l’imprenditore è coinvolto in vari procedimenti giudiziari fin dagli anni 2000. Le accuse a suo carico includono usura aggravata con l’aggravante di aver favorito una consorteria mafiosa denominata “Moretti – Pellegrino – Lanza”. Durante gli accertamenti, gli investigatori hanno rilevato una forte sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio effettivamente posseduto dall’uomo. Ciò ha suggerito che ricchezze e investimenti siano stati acquisiti in modo illecito.
Sequestro da 4 mln di euro: sottratta anche l’attività automobilistica
Il valore stimato del sequestro è di circa 4 milioni di euro. I beni oggetto del provvedimento includono l’azienda automobilistica, venticinque immobili e disponibilità finanziarie.
Il sequestro rientra tra le misure di prevenzione patrimoniali volte ad aggredire ricchezze ritenute di origine illecita, anche quando esse siano incorporate in attività economiche apparentemente legittime.
L’imputato prova a difendersi
Al momento, il provvedimento di sequestro deve essere sottoposto al confronto con la difesa dell’imprenditore, che potrà avanzare osservazioni o contestazioni in sede giudiziaria. Tuttavia le prove contro di lui sembrano essere piuttosto importanti.
L’operazione rappresenta uno degli strumenti utilizzati dalle autorità per contrastare l’accumulo di patrimoni illegali e l’infiltrazione criminale in ambiti economici. Un gran colpo dunque. Vedremo nel corso dei prossimi giorni come si evolverà tale situazione.