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Autostrade, il limite scende a 100km/h: la decisione disastrosa per gli automobilisti

Auto elettriche: le più vendute in Italia
Auto elettriche: le più vendute in Italia. Credit: cdn.motor1
Quando si parla di limiti di velocità, l’argomento è sempre dibattuto. Da un lato è chiaro che l’alta velocità sia una delle principali cause di incidenti e di morti sulle strade, ma dall’altro questa società moderna che ci infarcisce la vita di impegni inderogabili e di sempre meno tempo a disposizione, ci invita ad andare sempre di fretta, e per recuperare tempo molti automobilisti si lasciano andare al piede pesante.

Le multe per eccesso di velocità sono sempre state inasprite per fungere da deterrente nell’eccedere con la velocità su strade e autostrade. Troppo spesso famiglie intere vengono distrutte per colpa di un pazzo che viaggia a folli velocità in strade in cui vigono limiti di 50 Km/h o inferiori, e in molti casi anche guidando sotto l’effetto di alcol o pesanti stupefacenti.

Limite 100 Km/h cartello

Ma c’è un’altra questione che preoccupa gli enti governativi e non solo, anche gli enti di tutela ambientali. Guidare ad alta velocità genererebbe infatti una maggiore quantità di sostanze inquinanti. Ma come? La risposta è semplice e deriva dalle nuove auto ibride ed elettriche. Sappiamo bene che un motore elettrico consuma esponenzialmente più energia quanto più alta è la velocità. Questo deriva dalla struttura stessa dei motori elettrici, che offrono più resistenza meccanica al moto. E questo è uno dei motivi per cui le auto elettriche hanno spesso un limitatore di velocità impostato a 150 Km/h, pur potendo teoricamente raggiungere il doppio della velocità.

La Svizzera probabilmente, anzi certamente, uno dei Paesi europei che ha favorito le politiche per l’acquisto e la diffusione delle elettriche, con un ottimo riscontro sul mercato del paese. Ma ora questi stessi cittadini svizzeri potrebbero essere nei guai a causa di un divieto emanato per far fronte alla crisi energetica. Come spesso accade, prima ti fanno adottare una nuova tecnologia, e poi te la tassano o te la limitano.

La Svizzera produce molta energia dalle centrali idroelettriche e nucleari, ma per via della crisi energetica e i problemi con la Russia si teme comunque un calo della produzione quest’inverno. Il consigliere di governo ticinese Ignazio Cassis ha quindi sottoposto alla consultazione dei Cantoni una serie di misure. La più più rilevante, anche per quel che ci riguarda, va a interessare in particolare le auto elettriche, il cui utilizzo sarà vietato. Le uniche eccezioni riguardano gli acquisti, il lavoro e le questioni mediche, analogamente al blocco della pandemia.

Il divieto arriva in Svizzera, può arrivare anche nel nostro Paese?

Appare quasi paradossale che si sia fatto di tutto per favorire acquisto e adozione di auto elettriche per tutelare l’ambiente, e che poi alle stesse vengano imposti limiti di circolazione o utilizzo per le stesse motivazioni ambientali. Tuttavia, un ulteriore disagio colpirebbe anche chi ha un’auto a benzina, in quanto il limite di velocità, che in Svizzera è già di 120 km/h, verrebbe ulteriormente ridotto a 100 km/h.

Questo limite sarebbe pensato unicamente con lo scopo di risparmiare carburante ed eventualmente utilizzare il combustibile fossile per la produzione di energia elettrica di emergenza. In pratica, si deve andare più lenti per consumare meno carburante perché serve energia preziosa per produrlo, che si teme di non avere a sufficienza durante il prossimo inverno.

E come se non bastasse, potrebbe essere attivato anche l'”allarme 3″, che porterebbe al controllo dei termostati domestici, che verrebbero bloccati a 18 gradi, non una grande notizia alle porte dell’inaugurazione della stagione sciistica del paese. Anche il bucato è in fase di discussione:  le lavabiancheria con cicli di lavaggio potrebbero subire limiti, con l’obbligo di non lavare a temperature  superiori ai 40°C. La paura è che i nostri governanti, come capita spesso, prendono spunto dalle decisioni prese dagli esecutivi dei paesi limitrofi. Insomma, non ci attendono tempi rosei.