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Se trovi una multa sul parabrezza fai subito questi controlli: se questo dettaglio è così non pagarla

A volte la realtà è capace di superare abbondantemente la finzione. Siamo abituati in Italia a sentirne quotidianamente di tutti i colori ma a volte si fa veramente fatica a credere a quello che si legge, soprattutto quando gli avvenimenti risultano essere veramente assurdi. Stavolta ci troviamo a Napoli dove degli ingegnosi truffatori hanno messo in piedi una truffa inusuale che ha fatto parecchie vittime…

Quando si tratta di truffe sembra che il nostro paese sia effettivamente un crogiolo di geni e laureati. Infatti all’estero molto spesso sentiamo parlare di truffe che a noi italiani, abituati al nostro paese, sembrano quantomeno infantili. Tutti infatti nella propria vita conoscono almeno un caso di truffa assolutamente assurda e che merita almeno di essere raccontata.

Ebbene stavolta questa lista abbastanza particolare potrebbe allungarsi ancora, con un caso che arriva direttamente dal capoluogo campano e che ha strappato una risata a molti, non sicuramente alle vittime. È bene a questo proposito ricordare di prendere sempre precauzioni nei casi in cui abbiamo qualche dubbio sulla legittima provenienza di alcuni documenti.

Molto spesso i malfattori infatti sfruttano la nostra disattenzione e poco controllo, per propinarci qualsiasi tipo di inganno al fine di spillarci anche poche centinaia di euro, ma nello specifico, cosa è successo?

Truffe false, sono identiche!

Proprio in questi giorni è emersa la notizia della denuncia di alcuni cittadini, che si sono lamentati per aver ricevuto multe che non pensavano di dover pagare. Quando si sono presentati in commissariato per spiegare la situazione ed in seguito a successivi controlli è poi emersa la verità…

Effettivamente le multe che erano state inflitte a queste persone erano effettivamente false. I documenti però si presentavano assolutamente identici a quelli ufficiali e per questo in un primo momento molti non hanno avuto dubbi sulla loro provenienza. Ad una analisi più attenta è emerso però un particolare che ha fatto scattare le indagini…

A quanto pare infatti l’IBAN per il pagamento della sanzione che era segnato sui documenti, non era in alcun modo quello del comune partenopeo. Faceva infatti riferimento ai conti personali dei truffatori che in questo modo raccoglievano il denaro. I malfattori quindi stampavano in quantità questi documenti e successivamente li posizionavano sulle auto in sosta aspettando che il malcapitato pagasse poi la somma scritta sul verbale.

Per non incappare in situazioni del genere è sempre consigliabile affidarsi alle piattaforme digitali messe a disposizione dello stato, che permettono il pagamento delle multe direttamente online senza che vi sia alcun tipo di dubbio sulla loro provenienza.