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Airbag difettosi, richiamo in arrivo per questi modelli di automobile | Non prenderlo sul serio può costare la vita

L’airbag è un componente fondamentale per la sicurezza dell’auto. Quando viene installato si presuppone che venga fatto con la massima attenzione, anche perché non viene mai controllato in fase di revisione e tagliando. E se non funziona bene cosa succede? Si rischia certamente la vita. Allora i produttori se si accorgono che qualcosa che non va, eseguono dei richiami che non bisogna assolutamente ignorare.

I richiami ufficiali sono delle riparazioni in garanzia che vengono decisi quando le aziende produttrici si accorgono di un malfunzionamento che non era prevedibile o che non era emerso in fase di test. Questo perché alcuni componenti possono deteriorarsi o presentare malfunzionamenti dopo anni dalla loro installazione, e non rimanere funzionali per tutto il periodo per cui erano invece omologati.

Il problema dei richiami è però che spesso vengono sottovalutati o addirittura ignorati dai possessori dei veicoli soggetti a richiamo. Il produttore ha infatti l’obbligo legale di continuare a cercare di contattare il proprietario del veicolo fin tanto che non riceve conferma e fissa un appuntamento in officina per la riparazione che, lo ricordiamo, è sempre totalmente a carico del produttore. Ma allora perché questa reticenza?

Ce lo può spiegare il caso di Takata, un produttore di airbag che ha installato un modello che si è dimostrato difettoso e che era montato su una miriade di vetture di vari produttori tra cui Honda, Crysler e Dodge. Honda ha creato un sito web per verificare se il veicolo è interessato dal richiamo degli airbag Takata, ma l’azienda non ha mai smesso di cercare di contattare i proprietari dei veicoli. Anche questo, però, non si è rivelato sufficiente a quanto pare. Basti pensare che un automobilista che ha perso la vita in un incidente su cui l’airbag difettoso ha pesato sull’esito tragico, aveva ricevuto ben 300 telefonate per il richiamo dell’airbag Takata malfunzionante.

Ad oggi, 24 persone in tutto il mondo sono morte a causa degli airbag difettosi di Takata. Non si può escludere che il numero di casi registrati come morti generiche sia superiore. Ma quindi quali sono le vetture a rischio?

Le vetture che montano gli airbag Takata difettati

Nel novembre del 2022, il gruppo Stellantis ha richiamato ben 276.000 veicoli di vari modelli, tra cui la Chrysler 300. Il richiamo è stato avviato dopo che due conducenti di una Dodge Charger del 2010 sono rimasti uccisi in un incidente causato dall’attivazione anomala degli airbag laterali, quindi un altro caso dopo quello accaduto con una Honda nel 2005.

Per colpa di questo caso, Takata è finita in bancarotta nel 2017.

La mancanza di consapevolezza da parte degli automobilisti nel rispettare i richiami gratuiti ha spinto l’NHTSA a intervenire più volte. Basta veramente poco per far eseguire la riparazione, che poi è del tutto gratuita. Ma allora perché gli automobilisti ignorano i richiami? La ragione principale potrebbe essere la frenesia della routine, la mancanza di tempo o la necessità del veicolo. Ma a volte il problema sta anche nella macchinosità del richiamo stesso. Specialmente per i produttori di nicchia che coprono poco e male alcuni territori, bisogna addirittura spedire l’auto in altri stati o continenti se non ci sono autofficine autorizzate in zona.

In ogni caso, conviene non lesinare: il rischio è molto alto in questo caso specifico. Ma non lo si dovrebbe fare mai. Se un produttore esegue un richiamo, il problema è sempre piuttosto grave. Honda ha messo a disposizione un sito web per l’auto identificazione del modello. Basta inserire il numero del telaio per scoprire se monta uno degli airbag Takata a rischio.

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