Sempre più di frequente gli automobilisti sono a rischio truffe e furti, per quel che concerne i propri veicoli. Nelle nostre città è ritornata prepotentemente di moda la sempre-verde truffa dello specchietto: cos’è, come si evita?
In un contesto di crescente difficoltà economica come quello attuale, un settore come quello automobilistico, al di là di tasse, rincari e rischi multa è sempre soggetto al pericolo di furti e di truffe: di cui quella dello specchietto è un classico.
Sono purtroppo, loro malgrado, un pò troppi i cittadini che nel nostro Paese si sono trovati alle prese con una truffa del genere, cadendoci in pieno o non avendo quasi modo di uscirne indenni. Ma come funziona questa truffa?
Chi sono i protagonisti, quali sono i loro intenti, e in che modo il cittadino si può difendere da quelli che sembrano dei fatti realmente accaduti e che, al contrario, nascondono nulla altro se non un imbroglio per guadagnarci?
Andiamo dunque a chiarire tutti i dettagli di questa annosa truffa dello specchietto, partendo da un concetto molto chiaro: non c’è luogo, o categoria di persona, che può dirsi immune dal correre un rischio del genbere. Chiariamolo.
Di norma la truffa dello specchietto si fonda su una tecnica molto rodata: qualcuno, in un luogo preciso, richiama l’attenzione di un automobilista al quale vi si rivolge asserendo che gli ha appena rotto lo specchietto della sua auto.
In pratica i truffatori simulano che la ‘vittima‘, in un qualche movimento con la sua auto o in manovra – ad esempio nei parcheggi o negli spazi trafficati – abbia causato la rottura dello specchietto dell’altra vettura. Dopodichè?
Il truffatore richiama l’attenzione della vittima chiedendogli subito di intervenire a fronte del danno causato e, in genere, proponendogli due alternative: o le lungaggini burocratiche di un iter assicurativo o un accordo immediato.
Questo tipo di accordo, lo si intuisce prevede il versamento di denaro liquido al momento per far riparare il danno dello specchietto senza perdersi in procedure lunghe e magari più costose della riparazione stessa.
Molte vittime, prese alla sprovvista, spesso ci cadono perché ritengono che tutto sommato, a danno fatto, è sempre meglio evitare di prolungare le cose rispetto a un danno non poi così grosso. Il problema è che non è stato fatto alcun danno.
Dunque, semmai capitasse di vivere una esperienza del genere, il consiglio è quello di non scendere a patti con chi propone accordo diversi dal CID o dall’arrivo degli agenti di polizia, così da appurare la verità.
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