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Patente, il trucco dei furbetti per non dare l’esame: lo ottieni senza faticare un’ora

esame patente – solomotori.it

La patente è forse il primo e il più ambito titolo che una persona sogni davvero di conquistare nella vita: più della laurea o di qualunque altra onorificenza, consente a tutti di dirigere un veicolo. Spesso si è pronti a tutto per averla.

Purtroppo, a volte, per qualcuno di troppo questo può significare anche andare oltre le regole e la legge, violando le norme del Codice della strada, le prescrizioni normative e commettendo infrazioni gravissime. Tipo?

Ci sono persone che pur di ottenere la patente e di non correre rischi di ‘bocciatura’ sono pronte a tutto, compreso mettere in piedi delle vere e proprie truffe: non a caso, è emerso da tempo ormai un vero modus operandi.

Qualcuno l’ha chiamato ‘trucco dei furbetti della patente’, oppure anche ‘truffa delle patenti’, ma poco cambia a seconda di come venga definito: resta il dato di fatto di un broglio, un atto illegale per cui si finisce nei guai.

Lo scopo è semplice: ottenere la patente senza fare fatica, senza preoccuparsi di conoscere o meno le regole, i cartelli, le norme del codice della Strada: superando l’esame teorico con un vero e proprio atto di frode. Di che si tratta?

Trucco patente: imbrogliare all’esame, ma si finisce nei peggiori guai

In pratica è una tecnica (peraltro già più volte stanata e divenuta di dominio pubblico tramite la divulgazione della notizia sulle pagine di cronaca) che permette di ottenere il superamento dell’esame teorico in poco tempo e senza il minimo dubbio di incorrere in un errore. Il tutto, con un sistema rodato che però, appunto, non è impunito. Anzi.

I soggetti intenzionati a truccare l’esame per la patente attraverso l’uso di auricolari, che spesso vengono celate in modo molto specifico. Tramite l’auricolare, il truffatore ottiene in pratica tutte le informazioni che gli servono per dare la risposta giusta, attraverso l’ausilio di complici esterni. 

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Truffa esame patente: come funziona, cosa si rischia

Il candidato in pratica è in costante contatto con una persona all’esterno che tramite connessione bluetooth permette di concedere le risposte corrette: in verità però gli investigatori conoscono molto bene questa tecnica, ormai.

E gli esami sono monitorati, al punto che non è infrequente trovare delle pattuglia e degli agenti che entrano in aula durante un esame, sequestrando e invalidando i test della persona che sta attuando la truffa. Tra le altre cose, il reato che si prefigura è quello di “presentazione di lavori opera di altri” e oltre a invalidare la prova d’esame porta a rischiare fino a tre anni di carcere.