Rivoluzione auto termiche, non saranno più cancellate: potrai continuare a guidarle I Lo vuole la Meloni

Inquinamento causato dal traffico - Fonte Depositphotos -solomotori.it

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Inquinamento causato dal traffico - Fonte Depositphotos -solomotori.it
Inquinamento causato dal traffico – Fonte Depositphotos -solomotori.it

Il Governo fa muro rispetto alle decisioni europee, ma il cambiamento climatico non starà ad aspettarci. Ecco le intenzioni della premier.

Le decisioni europee nel settore automotive rappresentano un pilastro fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. L’Unione Europea, con il Green Deal europeo e la normativa sul clima, si impegna a raggiungere l’obiettivo di un’UE a impatto climatico zero entro il 2050.

Questo impegno si traduce in azioni concrete come la revisione delle normative in materia di clima, energia e trasporti, con particolare attenzione alle emissioni di CO2 di autovetture e furgoni.

Uno degli obiettivi è quello di ridurre le emissioni di gas serra di oltre la metà rispetto al 1990. Questa misura rientra all’interno del pacchetto “Pronti per il 55%” varato dall’Unione Europea. Non solo, poiché le indicazioni fornite a livello comunitario hanno anche lo scopo di migliorare le prestazioni anche dei veicoli leggeri adibiti a scopi commerciali in tema di emissioni di CO2.

Queste decisioni hanno un impatto significativo sul settore automotive, spingendo le aziende a investire in tecnologie a zero emissioni di CO2 e a rendere la mobilità molto più pulita.

L’UE verso l’elettrico

Queste politiche mirano a mitigare l’impatto ambientale ma anche a stimolare la crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro, dimostrando che l’ambiente e l’economia possono andare di pari passo verso un futuro più verde e prospero. L’Europa, infatti, sta emergendo come un leader nella mobilità elettrica, con molte città che si distinguono per le loro pratiche virtuose.

In Olanda si conta quasi un quarto delle vendite totali di veicoli elettrici in Europa, seguito dalla Norvegia con il 18% del mercato. La Svezia si distingue come il paese più virtuoso nell’UE per la percentuale di nuove immatricolazioni plug-in ed elettriche, con l’Italia che si posiziona al quindicesimo posto. Insomma, come al solito ci dimostriamo restii al cambiamento.

Montecitorio - Fonte Depositphotos -solomotori.it
Montecitorio – Fonte Depositphotos -solomotori.it

Una strada tutt’altro che auspicabile

Il Governo italiano ha formalizzato la propria opposizione alla proposta dell’Unione Europea di interrompere la produzione e vendita di auto con motori termici entro il 2035. La premier ha sottolineato l’importanza di una pianificazione attenta per evitare ripercussioni negative sul Paese, sia in termini occupazionali che produttivi.

Tuttavia, questa posizione ha suscitato critiche, in quanto potrebbe avere conseguenze negative per i cittadini e per la lotta contro il cambiamento climatico, rallentando il passaggio a fonti energetiche più pulite e sostenibili. Spesso l’Italia si trova indietro rispetto a tutte le altre nazioni europee per quanto riguarda l’innovazione, e con le ultime decisioni sembra non aver intenzione di voler rimanere al passo coi tempi. Bisogna poi sottolineare l’importanza della tematica, molto pressante: basta osservare le temperature di questa caldissima estate per comprendere gli effetti del cambiamento climatico.