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Rottamazione auto, l’intera procedura può concludersi anche dopo sei mesi

chip shortage
Le consegne delle auto nuove slittano oltre i sei mesi per la mancanza di chip.
Il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ha dato il benestare per completare il processo di rottamazione oltre i sei mesi, e avvantaggiarsi dell’agevolazione sull’immatricolazione di un veicolo di nuovo acquisto.

Contestualmente, il Parlamento europeo si accinge a gestire la spinosa questione dell’aumento di CO2. in particolare come tentare di ridurre la sua presenza nell’atmosfera entro il 2035. Indubbiamente, dovremo aspettarci corposi e convenienti incentivi statali per l’acquisto o l’utilizzo di veicoli ecologici o meno inquinanti.

Incentivi rottamazione auto 2022

Consegna dell’auto nuova e rottamazione del vecchio veicolo o motociclo

La normativa su cui fa perno quella attuale è in vigore, impone infatti che il mezzo sia rottamato entro sei mesi (180 giorni) da quando si è attivata la procedura d’incentivo, registrandola nel database. Questo in primis è stato deciso per evitare che qualche furbetto usufruisca del bonus per l’immatricolazione di auto non ancora in commercio.

La carenza di chip e semiconduttori ha però fatto allungare di mesi le consegne, quindi tale soglia è assolutamente inadeguata e insufficiente, nonché incompatibile con una simile procedura.

Il comma 1034 della legge 145/2018 darà al venditore 30 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo per iniziare il processo di rottamazione dell’eventuale veicolo da smaltire. Per i veicoli di categoria Le (moto, motocicli e simili), ci sono invece 15 giorni. Il sistema era però tarato con il presupposto che l’intera procedura dovesse terminare entro e non oltre 180 giorni.

Come spesso accade, però, capita che l’evolversi di determinate situazioni cambino i presupposti inziali e ci si accorga solo in corso d’opera che qualcosa non quadra. Quando si è venuti alla consapevolezza che le consegne delle auto sforano quasi sempre abbondantemente i sei mesi e arrivino addirittura all’anno, si è capito che il sistema non avrebbe funzionato così congegnato. Si è però fatto notare che non c’è una vera e propria normativa che obbliga l’acquirente a chiudere la procedura di rottamazione entro i sei mesi, basta rispettare i 30 giorni (o 15 nel caso di moto) dalla consegna del veicolo di nuovo acquisto.

Sul finire dello scorso anno, il decreto Infrastrutture (Dl 121/2021) ha garantito la possibilità di immatricolare il veicolo entro il 30 giugno 2022 i veicoli commerciali e le motociclette i cui contratti di acquisto erano stati inseriti nella dashboard di prenotazione dal 1° luglio al 31 dicembre 2021.

La proroga non è invece valida per gli incentivi di quest’anno in corso, il che è un paradosso perché la situazione consegne del nuovo non è affatto migliorata, anzi persino peggiorata. Tra shortage di chip, crisi globale, mancanza di materie prime, guerra in Ucraina e sanzioni e blocchi commerciali, non è una situazione che pare destinata a risolversi a breve termine. Ecco quindi che appare più che sensata la richiesta delle associazioni di categoria di allungare il termine dei 180 giorni.