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Guida in autostrada, da oggi non puoi più stare così: ti tolgono i punti sulla patente

Lunotto rotto grandine
Lunotto rotto. Ecco il danno che può provocare la grandine.
Può succedere nei modi e momenti più inaspettati: grandine, un oggetto che cade da un balcone, ma anche una semplice scaffa possono scheggiare il parabrezza. Non lesinare e corri ai ripari, le conseguenze possono essere gravissime.

Una piccola scheggiatura, magari in un angolino che non va a pregiudicare la visibilità. Dopo le dovute imprecazioni una volta scoperto il danno, l’automobilista medio tende a soprassedere e dimenticarsene. In fin dei conti spesso se il danno è contenuto non ci si fa più caso. Ma è la cosa più sbagliata da fare. Prima di tutto per una questione di sicurezza, perché potrebbe rompersi ancora di più e peggiorare la situazione. In secondo luogo, a un eventuale posto di blocco o posto di controllo, la multa è assicurata. Circolare con un vetro rotto, che sia il parabrezza, il lunotto o un vetro laterale, è infatti vietato dal Codice della Strada.

Parabrezza lesionato

Come si rompe un parabrezza? Le cause possono essere molteplici. Una forte grandinata è una delle più frequenti. Specialmente a inizio autunno, con sbalzi estremi della temperatura, possono scatenarsi violenti temporali e l’acqua si congela molto in fretta, generando “chicchi” di grandine grandi persino quanto un’arancia. A questo punto la rottura del parabrezza è inevitabile.

Ma ci sono anche tante altre possibili cause, come sassolini di ghiaia lanciati dalle macchine di fronte ad alta velocità, oggetti che cadono sull’auto parcheggiata, sbalzi termici estremi e purtroppo anche il vandalismo. In ogni caso, conviene sempre andare a farlo riparare. Non è detto che sia da sostituire (operazione più costosa): se il danno è lieve e contenuto si può anche riparare. In ogni caso la sostituzione è ormai molto rapida e ci sono aziende (di cui spesso vediamo la pubblicità in TV) che operano persino la sostituzione a domicilio.

Circolare con il vetro auto rotto: cosa dice il Codice della Strada e cosa si rischia

In primis si rischia l’incolumità di conducente e passeggeri: il parabrezza deve essere sano e pulito per avere una buona visibilità. Esattamente, anche pulito. Perché circolare col parabrezza sporco è pure passibile di sanzione. Se vuoi delle dritte su come pulirlo al meglio clicca qui.

In secondo luogo si rischia di avere un danno economico maggiore, visto che una piccola crepa finirà per allargarsi con le vibrazioni e le scaffe che sono insite nella guida normale. Infine, si rischia una sanzione nel caso di controlli. A tal proposito, vediamo cosa dice il CdS:

L’art. 79 comma 1 del Codice della Strada sancisce la violazione, parlando della necessità che i mezzi in circolazione siano in “condizioni di massima efficienza” in modo da garantire la propria e la altrui sicurezza. Più nello specifico, al Comma 1 e 4 sanziona il conducente del veicolo che presenta un’alterazione delle caratteristiche costruttive e funzionali, tra figurano il vetro o il parabrezza che presentano incrinature, lesioni che limitino la visibilità del conducente. In questo caso si incappa in una sanzione di 71,00 senza sanzione accessoria.

Se tuttavia la violazione viene registrata in autostrada, si viola anche l’art. 175, comma 2, lettera H, che recita: è vietata la circolazione per i veicoli le cui condizioni di uso, equipaggiamento e gommatura possono costituire pericolo per la circolazione”.

In questo caso, ai 71 euro di cui sopra, si aggiungono 35 € e la sanzione accessoria di due punti di decurtati dalla patente, quindi un totale di 106,00 euro e 2 punti decurtati dalla patente.