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Non solo alcolici, non bere mai questa bevanda analcolica prima di guidare: l’alcool test risulterà positivo

Alterati i dati dell'etilometro: ecco quando è successo
Alterati i dati dell’etilometro: ecco quando è successo
Si può davvero rischiare una multa all’alcool test per “stato di ebbrezza” dopo aver assunto un prodotto che nulla a che fare con le classiche bevande e sostanze alcoliche? Ecco cosa è successo e cosa potrebbe ricapitare a tutti noi.

Il Tribunale lo ha scagionato. E’ terminata con la formula assolutoria più concreta, ovvero “per non aver commesso il fatto”, frase pronunciata dal giudice monocratico Luana Giannetti, la vicenda giudiziaria di un 22enne di Rieti colpevole di aver provveduto alla propria igiene orale utilizzando un collutorio a base alcolica (96%). Si, colpevole, ma fino a prova contraria. Il giovane è stato fermato nel centro storico della città laziale per il classico test dell’etilometro ed al termine dell’esame è risultato positivo con una concentrazione rilevata di 0,8 grammi per litro, superiore a quella consentita di 0.5 grammi/litro. Il tasso alcolemico, oltretutto, gli ha fatto ricevere l’ammenda più alta, ovvero al pagamento fino a 3200 euro con possibile arresto fino a sei mesi e sospensione della patente fino ad un anno.

Ma cosa è successo veramente? Il giovane rietino si è difeso con un avvocato di fiducia e ha sottolineato come il test fosse completamente condizionato dall’assunzione di un particolare collutorio a base alcolica dietro regolare prescrizione medica. Tesi difensiva suffragata inoltre da una consulenza tecnica di parte sul collutorio, che in questo caso è stato dichiarato a tutti gli effetti un “medicinale“.

Alcool test impazzito: bizzarri precedenti in Italia

I precedenti in Italia saranno anche curiosi, ma sono accaduti per davvero: scagionata una persona sottoposta a test dopo aver mangiato cinque cioccolatini Mon Chéri (il tasso alcolemico schizzò a 2,7, ma dopo un quarto d’ ora tornò a zero), stessa sorte per analoghi esperimenti dopo che alcuni automobilisti avevano assunto Listerine e Tantum Verde. A Milano, poi, nel 2008 un 40enne rugbista professionista ed insegnante di educazione fisica coinvolto in un tamponamento a catena era stato rilevato positivo all’alcool test: il processo dimostrò che l’uomo aveva utilizzato prima del test uno sciroppo per curare una bronchite cronica asmatica e un collutorio antibatterico per un ascesso. Dunque, scagionato anche lui.

Utilizzare un collutorio può alterare i dati dell'etilometro
Utilizzare un collutorio può alterare i dati dell’etilometro

Alla fine della disputa il Tribunale ha in ogni caso liberato da ogni accusa il ragazzo di Rieti. Se è vero che il collutorio non si ingerisce e che dopo lo sciacquo si sputa, l’ alcool resta però in bocca e i sensori dell’ etilometro se ne accorgono invalidando il test: tutto questo è stato messo nero su bianco e l’imputato è stato assolto. Secondo altre sentenze, infatti, “l’antinfiammatorio, usato come collutorio, contenendo etanolo, può alterare la misurazione alcolimetrica dello strumento”.