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Multe stradali: la strategia dei furbetti per evitarle I Se ti scoprono sono guai seri

Shot of a young driver keeping his head on a steering wheel and a policeman standing next to the car
Evidentemente in Italia è diffusa la percezione che chi riesce a bypassare le regole in qualsiasi modo, sia effettivamente nel giusto. Tuttavia è importante constatare che quando un individuo non rispetta determinate regole, come ad esempio il pagamento di una determinata imposta, il costo di questa azione ricadrà automaticamente su tutti gli altri contribuenti, facendo così peggiorare la qualità generale dei servizi. Tuttavia fenomeni di furberie nei confronti dello stato sono in continuo aumento e le autorità potrebbero intervenire con assoluta durezza questa volta…

Il fenomeno dei “furbi” in Italia è sicuramente molto diffuso. Tutti infatti conosciamo almeno una persona che in svariate occasioni ha giustificato la mancanza del rispetto delle regole con un ” eh ma è tutto una magna magna”. Purtroppo questo atteggiamento poi va a danno di tutti coloro che rispettano le leggi e pagano le tasse in maniera regolare.

Proprio a questo riguardo recentemente sono state registrate un numero crescente di infrazioni legate all’intestazione dell’auto a terzi. Infatti questo è un metodo abbastanza conosciuto per evitare di dover avere responsabilità su un determinato veicolo.

In Italia si stima vi siano in circolazione ben 43000 vetture cosiddette fantasma, intestate a quasi 300 diversi prestanome. Chiaramente l’analisi effettuata dalle forze dell’ordine è solo una stima e potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg.

Questi prestanome vengono utilizzati per i motivi più disparati, ma il motivo di fondo è quello di non dover avere responsabilità sul veicolo che si sta utilizzando, come il pagamento delle dovute imposte sul possesso e sulla circolazione del mezzo. Questo chiaramente rappresenta un problema perché permette il diffondersi dei cosiddetti pirati della strada o ancora peggio l’utilizzo delle auto per commettere rapine o altre attività illegali…

Prestanome nullatenenti, la stretta delle forze dell’ordine

Molto spesso del resto accade che questi prestanome risultino ufficialmente nullatenenti, rendendo così impossibile allo stato effettuare pignoramenti di beni perché all’apparenza non ce ne sono. Infatti la legge prescrive che non si può intervenire in questi casi poiché si priverebbe l’individuo dei pochi averi che utilizza per vivere.

Tuttavia l’Agenzia delle entrate è sempre molto vigile nei confronti dei falsi nullatenenti, pertanto nel caso vi riteniate tali, dovete considerare comunque che esistono dei criteri che regolano questa dicitura, e che se non rispettati possono portare al sequestro dei beni in proprio possesso.

Infatti le agenzie di controllo operano analisi continue sull’anagrafe tributaria, in cui convergono tutti i dati relativi i redditi percepiti e successivamente anche sull’anagrafe dei conti correnti in cui invece si ritrovano tutte le informazioni relative ai conti correnti e depositi presso gli istituti di credito.