Home » Punti patente: tanti provano a salvarsi così I Non sanno quanto rischiano

Punti patente: tanti provano a salvarsi così I Non sanno quanto rischiano

Punti patente, fatta la legge...trovato l'inganno?
Punti patente, fatta la legge…trovato l’inganno?

Inutile negarlo: c’è un modo per non veder crollare i punti della patente, ma utilizzarlo è molto rischioso. Ecco di cosa si tratta…

E’ stata introdotta nel 2003, anche se sembra passata una vita: la patente a punti è il documento di buona o cattiva condotta di ogni conducente di un veicolo su strada. Si parte dai 20 punti iniziali, ma questo è tutto meno che un gioco: se si azzerano, occorre fare tutto da capo. Altrimenti, con un comportamento eccellente alla guida, è possibile guadagnare una sorta di bonus.

Qualora il titolare non commetta infrazioni che causino decurtazioni dei punti, infatti, è previsto un bonus di 2 punti ogni due anni. Il punteggio massimo è però di 30 punti. Per i neopatentati, ovvero chi ha conseguito la patente da meno di tre anni, è previsto invece un massimo di un punto anno per tre anni. Questo è il meccanismo-base e poi ci sono mille variabili.

Viaggiare sicuri significa rispettare le regole, infrangerle mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri utenti della strada: ecco perchè è giusto che ci sia una legge ed una linea di comportamento da tenere. E’ il Codice della Strada a regolare infatti tutte le possibili violazioni ma è anche vero che le “furbate” per evitare le multe o le perdite di punti sulla patente sono dietro l’angolo. Proprio su questo sito abbiamo visto oggi una serie di multe (160!) evitate solo perchè l’auto era intestata ad una persona defunta. Anzi, evitate solo per due anni fino a quando è stato scoperto.

E quando si tratta di punti, invece? E’ proprio il caso di dire che si apre un mondo. Il punto centrale per pensare che ci possa essere un modo per evitare la perdita di punti sta tutto in una grande differenza: la contravvenzione può essere contestata immediatamente, ossia al momento stesso dell’infrazione con un verbale, oppure in “differita”, con spedizione della multa presso la residenza del proprietario. E’ la classica casistica di quando un tutor o un autovelox, ovvero sistemi elettronici, rilevano una nostra infrazione.

Multe immediate o in differita: la grande differenza

Per chi viene fermato immediatamente dalle forze dell’Ordine i metodi per non farsi togliere i punti dalla patente si riducono a uno soltanto: fare ricorso contro il verbale (entro 30 giorni al Giudice di pace o 60 giorni per il Prefetto) e sperare che il giudice lo annulli. Ovviamente in tutto questo iter è molto meglio essere assistiti da un legale, soprattutto per gestire le tempistiche ed il lavoro burocratico al meglio.

La contestazione immediata riduce i modi per sperare di non perdere punti sulla patente
La contestazione immediata riduce i modi per sperare di non perdere punti sulla patente

Se la multa viene invece contestata in un secondo momento non è possibile procedere all’immediata decurtazione dei punti dalla patente del proprietario dell’auto. Infatti…potrebbe non essere stato proprio lui a commettere una violazione. La legge chiama dunque il titolare del veicolo a comunicare ad agenti ed uffici preposti il nome del conducente ed i relativi dati della sua patente. 

Attenzione però a giocare con il fuoco, ovvero con la mancata comunicazione dei dati o peggio ancora con lo “scambio di persona”. Con la prima azione (essendo un illecito) si può arrivare a ricevere una seconda multa da 422 a 1695 euro. In sostanza succede questo: “preferisco pagare di più piuttosto di svelare chi stava guidando”.

L’ultimo modo per non farsi togliere i punti della patente, senza fare ricorso, è quello di rispondere all’ordine della polizia – con cui viene chiesto di comunicare il nome dell’effettivo conducente – affermando di non essere in grado di ricordare chi fosse alla guida dell’auto. E qui bisogna fare molta attenzione: per affermare questo ci vuole una documentazione o giustificato motivo. Nel caso in cui una telecamera fissa dimostrasse senza nessun dubbio l’identità del trasgressore corrispondente al proprietario del veicolo si tratterebbe di falso in atto pubblico. Con conseguenze gravissime.