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Rinnovo patenti, dopo quest’età cambia tutto: stanno bocciando tutti

Una donna ultraottattenne alla guida – solomotori.it

Il rinnovo della patente non sempre è un atto formale, per gli over 65 può subentrare qualsiasi imprevisto, tutti i dettagli su età e patologie

Con il passare degli anni tutti prima o poi dobbiamo rinnovare la nostra patente. Il procedimento è piuttosto semplice ma prevede il superamento di una visita medica volta a verificare le effettive condizioni psicofisiche del conducente. Attraverso questa visita il medico sarà in grado di valutare con elementi concreti se siamo ancora nelle condizioni di guidare oppure se rappresentiamo un pericolo per noi stessi e per gli altri.

Nella maggior parte dei casi questo check up dello stato di salute non comporta nessun pericolo per il rinnovo, ma si danno occasioni in cui la patente può essere a serio rischio. Questo non dipende necessariamente dall’età del titolare della patente, ma può essere determinato anche da una serie di altri fattori che entrano in gioco.

L’età infatti non è tutto, anche se è vero che più si va avanti negli anni, più il rischio di un deterioramento progressivo della vista e di tutto lo stato si salute in generale aumenta in modo esponenziale. Ragione per cui a partire dai 50 anni i rinnovi si fanno sempre più frequenti, in modo che i medici abbiano la possibilità di tenere monitorata la situazione clinica del conducente.

I requisiti psicofisici e le patologie che consentono il rinnovo

In particolare si ricorda che, dopo il cinquantesimo anno di età e fino al compimento dei 70 anni, il rinnovo passa dai 10 a 5 anni di validità. Dopo i 70 e fino agli 80 anni è in agenda ogni 3 anni, mentre oltre gli 80 anni si è chiamati per il rinnovo ogni 2 anni. In occasione di queste visite mediche, che con il passare del tempo si fanno sempre più frequenti, bisogna rispondere ai requisiti psicofisici di cui si richiede sempre l’accertamento. Tra questi, l’esame generico della vista, quello per verificare la sensibilità al contrasto, la visione crepuscolare, il test per la sensibilità all’abbagliamento e la relativa condizione di recupero.

Purtroppo, anche se si dovessero superare senza alcun problema questi esami, possono subentrare negli anni condizioni di salute che non permettono di guidare in modo sicuro. Si danno casi in cui, grazie alle terapie seguite, molte delle patologie croniche che colpiscono soprattutto gli over 65 permettono il rinnovo della patente, ma in tanti altri ciò non è consentito. Pensiamo al diabete mellito, ad esempio. Questa patologia, se tenuta sotto controllo entro determinati parametri dall’assunzione di insulina, non desta particolare preoccupazione per gli specialisti della Commissione medica. Stessa cosa per altre patologie della vista e per alcune moderate cardiopatie che hanno richiesto in passato l’applicazione di un pacemaker, ma che di fatto non compromettono in modo serio la sicurezza.

Uno dei parametri principali valutati per il rinnovo è la vista – solomotori.it

Quando il rinnovo è negato

Altro discorso invece riguarda alcuni tipi di patologie che determinano delle disfunzioni cardiovascolari gravi, come quelle che richiedono l’ausilio di un defibrillatore, l’aneurisma dell’aorta, le cardiomiopatie strutturali ed elettriche, l’insufficienza cardiaca di classe III e IV, le valvulopatie e le stenosi mitraliche o aortiche di classe III e IV. In generale è complicato fare un elenco preciso di patologie che implicano il divieto di rinnovo della patente per gli anziani, in quanto la decisione dipende sempre da una valutazione medica individuale caso per caso. 

Ci sono alcune condizioni di salute però che possono influire gravemente sulla capacità di guida degli over 65, e che sicuramente non consentono il rinnovo della patente. Alcune delle patologie più comuni che possono compromettere la capacità di guidare degli anziani sono le malattie neurologiche come la demenza o il morbo di Parkinson, le patologie oculari che causano una riduzione significativa della vista, i disturbi dell’equilibrio e della coordinazione, e le patologie cardiovascolari che limitano la capacità di sforzo.