Caro benzina, se speravi che con l’autunno scendesse ti metti a piangere I Rischi di finire in bancarotta

Questa è senza dubbio stata una delle estati più calde, sul fronte caro-prezzi, che si ricordi soprattutto sul fronte dei carburanti: i rincari di benzina e diesel sono arrivati alle stelle, e non è finita. Ci aspetta un autunno rigidissimo.

Se ha fatto ‘caldo’, coi rincari, nella stagione estiva, l’autunno sarà molto probabilmente molto più da brividi di quanto non si sia abituati sulla stessa falsariga, perché le prospettive sui carburanti non sono certo delle migliori.

Il caro benzina è diventato uno dei tempi più trend di sempre, e di sicuro non per l’entusiasmo da parte dei cittadini in merito: informarsi sui rincari, preoccuparsi per le proprie tasche è il solo modo per provare a frenare l’ondata.

Un vero e proprio tsunami, a dire il vero, di rincari che hanno portato numerosi automobilisti a chiedere come uscirne, come cavarsela, fino ai casi estremi, quelli di cittadini costretti a rinunciare all’auto. Cosa ci aspetta ora?

La situazione non è di certo rosea, anzi: succede che, dopo una stagione estiva di grandi aumenti, si è finiti per trovarsi con le porte di un imminente autunno di ulteriori aumenti già spalancate. Che ci capiterà?

Benzina cara, l’autunno che ci piega in due

Se qualcuno sperava che con l’arrivo della stagione intermedia, finita l’estate e dunque i flussi di turisti e mobilità estrema sulle strada, il prezzo generale della benzina scendesse, allora si sbagliava di grosso. La realtà è un’altra. In pratica, si andrà incontro ad un potenziale aumento dei prezzi ancor più sconcertante.

Le previsioni per la stagione autunnale spaventano, perchè sono collegate alle continue fluttuazioni del costo del petrolio e del barile e soprattutto del brent. Ad oggi un barile costa meno di 90 dollari. Ma domani? Con le quote del grezzo in ascesa e l’aumento progressivo della benzina, nei prossimi mesi l’aggravio dovrebbe peggiorare.

Benzina cara, in autunno andrà peggio

Basta vedere i prezzi indicati in modo pubblico alle varie stazioni di servizio della nostra città o delle nostre autostrade, ma le prospettive di un ulteriore carico in negativo dei prezzi paiono imminenti e pericolose per le tasche, con possibilità di superare, anche, la soglia dei 2,50 euro a litro, e non solo su tratte autostradali.

Uno dei fattori peggiori che rischiano di pesare è senza dubbio quello relativo al calo della scorta del greggio e i problemi della raffinazione: bisognerà, per questo, tenere d’occhio da vicino la situazione a livello internazionale che, essendo concatenata, rischia di pesare ovunque sulle tasche di chi guida, con evidenti impatti diversi a seconda del peso dell’inflazione sui singoli territori di appartenenza.