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Semafori, arriva la modifica totale: ormai non potrete più passare come prima | Un disastro per gli Italiani

Semaforo giallo
Semaforo giallo: Ci si ferma!
I semafori sono uno strumento semplice, ce lo insegnano a scuola guida, ma in realtà sono uno strumento talmente semplice che il loro funzionamento, e come ci si deve comportare di conseguenza, lo capiscono anche i bambini più piccoli. Eppure fioccano le infrazioni e di conseguenza gli incidenti. Come mai? Quale può essere la soluzione?

Verde via libera, rosso ci si ferma, e arancione? Molti ritengono che l’arancione (o il giallo) indichi che dobbiamo affrettarci a passare prima che diventi rosso. Sbagliato! In realtà, l’arancione indica la stessa cosa del rosso, ovvero doversi arrestare. Perché questa diffusa ed errate convinzione allora? Semplice: l’arancione permette a un veicolo già nel mezzo dell’incrocio di completare l’attraversamento, ma in teoria questo veicolo è già passato col verde, visto che l’arancione dura solo un paio di secondi.

Infatti, se vedi l’arancione spuntare al semaforo, significa che sei ancora abbastanza lontano dall’incrocio, quindi ti devi fermare.

Recentemente si stanno diffondendo semafori sempre più evoluti per fermare la piaga degli automobilisti indisciplinati incalliti, ovvero quelli che passano con l’arancione, o addirittura passano col rosso quando vedono che la situazione è tranquilla. Tra questi nuovi tipi di semafori figurano i T-Red.

Da tempo molti semafori di città vengono dotati di un sistema composto da sensori e telecamere che rileva il passaggio dei veicoli a semaforo rosso. Si chiama T-Red, ecco come funziona.

Semafori T-Red: come funzionano?

Il semaforo T-Red entra in funzione quando la luce semaforica proietta la luce rossa. A quel punto, il sistema integrato differenzia tre tipologie di infrazione per passaggio col rosso:

– il passaggio del veicolo classico con semaforo rosso (viene contestato il comma 3 dell’articolo 146 del codice della strada, l’ammenda è la più pesante e vengono decurtati 6 punti patente);

– il veicolo oltrepassa la linea di arresto e non rispetta la segnaletica orizzontale (viene contestato il comma 2 dell’art. 146, l’ammenda è più lieve e vengono decurtati solo 2 punti dalla patente);

– Il terzo e ultimo caso:  il veicolo risiede sulla corsia di indirizzamento, che è segnaletica orizzontale vincolante, e non la rispetta con un cambio di corsia. (ammenda ancor più leggera pari 41 euro se pagata in forma ridotta, e decurtazione di 2 punti dalla patente).

Tuttavia, proprio il terzo caso ha portato un grosso malcontento tra gli automobilisti, che si sono visti recapitare multe come neve fioccante. Sulla legittimità di questo provvedimento si sono interrogati diversi organi competenti e molte associazioni di consumatori si sono già mosse per chiederne la revoca: Assoutenti, ha definito la multa per la canalizzazione “un inaccettabile accanimento vista la situazione del traffico di Genova“. Ma anche le associazioni sindacali di Amt, Amiu, Aster e quella dei tassisti si sono uniformate a tale linee di disapprovazione.

Multe  col semaforo T-Red, sono legittime?

Se diversi esponenti delle forze dell’ordine hanno difeso l’operato del T-Red, come l’assessore comunale alla Sicurezza di Genova, Giorgio Viale, che ha dichiarato: “I semafori non servono per fare cassa, siamo disponibili a trovare altre soluzioni per tutelare la sicurezza dei cittadini, ma di proposte ancora non me ne sono arrivate”, inchieste giornalistiche indipendenti hanno evidenziato gravi falle nel sistema e zone di legalità molto grigie.

Un’inchiesta delle Iene ha raccontato della sospetta strage di multa operata da un semaforo T-Red installato a Brugherio, diventato presto il ” semaforo più chiacchierato della storia”. Si parla  di circa 29 mila multe elevate, ma gli abitanti del piccolo centro sono solo 33 mila, ed i passaggi mensili circa 2 milioni.

T-Red
T-Red: il semaforo che ha fatto strage di multe sospette in diverse città…

A seguito della numerose segnalazioni entra in azione Alessandro di Giuseppe delle Iene, che  ha raccolto la testimonianza dell’azienda che ha realizzato il T-Red.  Sergio Zocco, che lavora in azienda da 40 anni, ha spiegato che quel sistema di controllo è stato approvato, ma non omologato.

Insomma, come al solito i sistemi di deterrenza sono validi sulla carta, ma spesso sono utilizzati in modo improprio e illegittimo, come fu per gli autovelox telelaser diversi anni fa.